ELEINE "We Shall Remain" (Recensione)
Full-length Atomic Fire Records
(2023)
Il symphonic metal è un genere che va approcciato con delicatezza. Gli amanti del Metal "nudo e crudo" lo criticano incolpandolo di essere "leggero", mentre gli elitisti non lo considerano nemmeno. Eppure, si tratta di un genere che ha conosciuto (e conosce tuttora) cambiamenti importanti, finendo inoltre (quasi inaspettatamente) nelle grinfie di un certo metal più arrabbiato e veloce (penso subito ai Fleshgod Apocalypse). Dai Deep Purple che portarono le orchestre a teatro con la musica rock, passando per gli X-Japan e i maestri Celtic Frost, continuando con Nightwish, Kamelot ed Epica, il symphonic ha cambiato più volte pelle, portando innovazioni e dettando standard anche a livello di pura immagine.
Partendo da semplici inserti sinfonici, gli artisti metal hanno poi continuato, esplorando le potenzialità dell'orchestra: i Nightwish hanno mostrato che le donne possono e devono avere un ruolo di primo piano nel mondo metallico; i Rhapsody of Fire hanno portato, a modo loro, Tolkien al di fuori della brutalità del black metal, catturandone l'essenza da un altro punto di vista; i Kamelot lo hanno fuso con la letteratura (i loro album "Epica" e "The Black Halo" sono due concept album ispirati al "Faust" di Marlowe) donando al genere un'atmosfera più gotica ed elegante. Proprio i Kamelot hanno una forte connessione con la band in oggetto, gli Eleine, avendoli supportati in tour in Nord America.
Gli Eleine sono una formazione svedese, creata nel 2014 dalla cantante Madeleine Liljestam e dal chitarrista/cantante growl Rikard Ekberg. Loro stessi si definiscono una "dark symphonic metal band". Il disco di cui vado a parlare è "We Shall Remain", pubblicato ad agosto 2023. L'album si compone di 10 tracce, compreso un breve interludio di pianoforte, per una durata di circa 37 minuti. Già la durata è peculiare: in genere gli album symphonic tendono ad avere durate importanti, anche oltre i 75 minuti. Ma gli Eleine si inseriscono nel nuovo corso del genere, che vede una maggiore propensione alle live performance. Questo si traduce in una semplificazione della struttura delle singole canzoni, che in questo caso non superano mai i 4:30 minuti, restando compatte ed immediate. Per alcuni, questo elemento può essere un problema, data la fama che il genere si porta per le canzoni lunghe ed articolate. Tuttavia, nel caso degli Eleine ciò rappresenta un punto di forza: le canzoni dicono esattamente ciò che vogliono dire, senza puntare su meraviglie tecniche senza una vera finalità e, tuttavia, senza dimenticare delle interessanti parti strumentali. E' il caso dell'opener "Never Forget", che svolge egregiamente il suo lavoro con un riff potente ed orecchiabile, un'ottima interpretazione da parte della cantante, Madeleine, ed un testo che invita a superare il dolore, per quanto forte esso possa essere.
Il resto dell'album segue le medesime coordinate: struttura semplice ed immediata dei brani e testi che carezzano tematiche delicate come la depressione e le dipendenze, senza però mai appesantire la fruizione generale. L'atmosfera è sempre cupa, in tandem con un sapore di epicità percepibile in ogni traccia. In merito a questo, si fa apprezzare molto la performance di Madeleine: la sua voce è sempre pertinente, non si lascia mai andare a prodezze tecniche inutili e la sua interpretazione, in particolar modo, risulta struggente ma carica di speranza (e non sempre è facile saper coniugare questi due sentimenti). Come detto in precedenza, l'album è consigliato a chi non digerisce il symphonic più barocco ed articolato, a chi predilige canzoni più immediate che, però, non rinunciano ad un'ottima atmosfera e a pregevolissimi assoli e parti strumentali.
Recensione a cura di Sergio Rubino
Voto: 76/100
1. Never Forget
2. Stand by the Flame
3. We Are Legion
4. Promise of Apocalypse
5. Blood in Their Eyes
6. Vemod
7. Through the Mist
8. Suffering
9. War das alles
10. We Shall Remain
Rikard Ekberg - Guitars, Vocals
Madeleine "Eleine" Liljestam - Vocals (female)
Jesper Sunnhagen - Drums
Filip Stålberg - Bass
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