Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

Intervista: T.I.R.


I T.I.R. sono una delle prime heavy metal band italiane ad aver proposto del puro metallo che strizzava l'occhio soprattutto alla scena britannica e alla NWOBHM. Sono attivi all'incirca dal 1983 e la loro storia continua ad andare avanti, come dimostra un album roccioso come il loro ultimo "Metal Shock", che è una dichiarazione di amore verso questo intramontabile genere musicale, ovvero il classic heavy metal. Lasciamo la parola alla band!

1- Ciao ragazzi e benvenuti su Heavymetalmaniac.it. Siete in giro dagli anni Ottanta, quindi raccontateci un po' del vostro percorso da quei magici anni fino ad oggi!
Ciao, grazie a voi per lo spazio concesso. I TIR nascono nell'80; raccontiamo con piacere i nostri lunghi trascorsi: concerti, esperienze in studio, primo demo ufficiale (84), palco di Sanremo, partecipazione alla prima storica compilation Metallo Italia (85) con il brano Amsterdam, videoclip sulle allora (vere) reti musicali, un concertone al magico Piper di Roma, ancora tanti live in tutta Italia. Qualche cambio in formazione, due album ufficiali, uno con la Jolly Roger Records l'altro con la Gates of Hell Records, entrambi ben registrati e direi anche ottimamente distribuiti. Diversi turnisti in formazione fino ad arrivare all’attuale band, già attiva con ottime uscite live (l'ultima lo scorso settembre al Rock Beer Fest di Tivoli, con Pino Scotto, Lost Reflection, Bad Bones, Red Bertoldini) Siamo in piena attività in studio per il nuovo album.

2- Oltre a cantare in italiano, so che parlate molto della storia di Roma e di tutto ciò che la storia ne racconta. Come mai queste scelte? Cosa vi affascina di quel periodo?
Il cantato in italiano ben si sposa con il nostro coriaceo suono metal; scelta ben ponderata di cui sinceramente ne siamo particolarmente fieri. Tornando alla domanda, nel primo album (Heavy Metal) il brano Roma racconta l'epilogo e lo scontro di una delle battaglie epiche in epoca romana. Sono molti i riferimenti di quell'intero periodo storico nei nostri testi. E' un po come cucirsi addosso quel forte senso di appartenenza, fratellanza, lealtà, unione d'intenti. Molto da imparare, considerato lo scollamento attuale nei rapporti interpersonali in generale.

3- Parliamo un po' del vostro ultimo album, ormai datato 2019, "Metal Shock". Siete soddisfatti di come è stato accolto?
Soddisfattissimi. Metal Shock è un album granitico, ben suonato e cantato (note di merito per Giuseppe Cialone e Piero Aironi dei Rosae Crucis che hanno prestato il loro contributo alla voce e alla batteria). Lo zoccolo duro dei TIR (Sergio Bonelli e Danilo Antonini alle chitarre e Dino Gubinelli al basso) è riuscito, nonostante le tante diverse pregevoli collaborazioni, a mantenere intatto lo stile della band: puro Heavy Metal. Così, oltre i brani supercollaudati e conosciuti dai fan dei TIR (Roma, Nell'anima, Shout, Santan's Ride) si sono aggiunte nuove martellanti hits come Città in Fiamme, Lasciateci Fare, La Luna nel Cerchio e l'articolata La Sfida. Metal Shock è stato veramente accolto bene nell'ambito metal ed ha contribito ad aumentare la diffusione della nostra musica, soprattutto in rete.

4 - Siete ancorati al metallo più puro, proprio ciò che ci si aspetta da una band nata negli anni Ottanta, ma effettivamente preferite fare bene quel genere piuttosto che sperimentare. Come mai questo attaccamento al metal più ortodosso e cosa rappresenta per voi suonare heavy metal classico, ancora nel 2023?
I TIR sono (insieme agli Strana Officina, Lancillotti, citati Rosae Crucis e altre validissime band) dei portabandiera del metal italiano. Certo, il canto in lingua inglese apre sicuramente maggiori strade, però non ti nascondo che anche dall'estero ci sono giunti commenti lusinghieri in merito ai brani. Perseguiamo la strada, anche se ora con l'ingresso di Enzo Sisma alla voce (e del giovane talento Gioele Sozzi alla batteria) qualcosina di diverso uscirà fuori sicuramente. Ma lo stile e la potenza di fuoco no: rimarranno intatte!


5 - L'aquila è un simbolo che vi accompagna da sempre, una specie di mascotte o tratto distintivo, tipo Eddie per gli Iron Maiden. Cosa rappresenta per voi questo animale?
L'aquila rappresenta i TIR. La libertà di poter disiderare di volare, essere liberi, potersi esprimere nella vita attraverso la musica, essere fieri di realizzare ancora oggi, a distanza di oltre 40 anni, brani nuovi, live, un altro album... Si, la nostra aquila ci accompagnerà ancora per molto tempo!

6 - State componendo nuovo materiale e come pensate che suonerà rispetto al vostro ultimo album?
Abbiamo già composto molto materiale in questi intensi mesi; la nuova formazione è nata sotto una buona stella. Dopo soli due mesi insieme, ci siamo esibiti dal vivo su di un bel palco per l'atteso battesimo del fuoco. Ed è andato tutto alla grande. Non vogliamo spoilerare ancora nulla per l'album in lavorazione, ma ci saranno influenze sia dai nuovi componenti (Enzo è anche autore) che per merito di alcuni arrangiamenti che stiamo provando, che richiamano molto le origini classicheggianti sia di Sergio che di Danilo. Anche il drumming di Gioele, unito al solido basso di Dino, darà il suo contributo. Il prossimo album dei TIR sarà, probabilmente, quello che vedrà coinvolta la totalità della band anche in fase compositiva.

7 - Siete attivi sul fronte live? E cosa pensate di offrire ad uno spettatore in questa dimensione in più rispetto all'album in studio?
Come anticipato, questa estate, dopo solo due mesi di prove, ci siamo tuffati nella dimensione live con un concerto in provincia di Latina, nel corso di un festival rock, provando così la nuova formazione. A settembre ci siamo esibiti a Tivoli al Dissesto insieme a band di primo livello (Pino Scotto, Lost Direction, Bad Bones, Red Bertoldini...). Come potete notare da alcune clip postate in rete e sulla nostra pagina Facebook, i TIR sono un tutt'uno col palco. Suono, energia, sudore, divertimento. Adoriamo suonare dal vivo, perchè la band è cresciuta coi live, sin dagli albori e questo anche a scapito della produzione discografica. Siamo soddisfatti sia di Heavy Metal che di Metal Shock, ma è dal vivo che i TIR tirano fuori gli artigli.

8 - Con chi vi piacerebbe dividere il palco almeno una volta nella vita?
Sicuramente con i nostri idoli di sempre: i Judas Priest. Felici e caparbi comunque nel condividere il palco tutte quelle band che continuano incessantemente a portare avanti il verbo del metal italiano.

9 - Pensate che la line up attuale sia la migliore che abbiate mai avuto? E perchè?
Beh... con i TIR hanno collaborato fior di musicisti metal, batteristi come David Folchitto, Andrea De Carolis, Piero Aironi, chitarristi come Edoardo Taddei ma sono state diverse le collaborazioni, soprattutto con i cantanti. L'ingresso di Enzo Sisma garantisce una lunga esperienza di palco e compositiva mentre Gioele Sozzi, nonostante la giovane età, dimostra una sicurezza davvero invidiabile. Incredibilmente, è riuscito a dare tutti gli esami previsti per gli otto anni di studio del suo strumento in soli quattro... Sinceramente, un piacere per tutti noi avere un talento così nella band. E le cose che funzionano le vedi subito, fin dalla prima prova. Enzo Sisma, Sergio Bonelli, Danilo Antonini, Dino Gubinelli, Gioele Sozzi: TIR 2023!

10 - Ragazzi è tutto, un saluto da Heavymetalmaniac.it!
Grazie per la piacevole intervista. Ringraziamo ancora la vostra redazione e tutti i lettori di Heavymetalmaniac.it, invitandoli a visitare la nostra pagina Facebook, entrare in contatto con noi per approfondire magari qualcosa in più sulla band e rimanere aggiornati sui prossimi appuntamenti live. Stay Heavy!


Intervista a cura di Interceptor

Web:
Bandcamp
Facebook

Nessun commento