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CAVALERA "Morbid Visions" (Recensione)



Full-length, Nuclear Blast
(2023)

Il vero inizio del mio percorso nel meraviglioso mondo dell'estremo inizia proprio da "Morbid Visions" dei Sepultura, anno 1986, che mi ridiede slancio e fiducia dopo la delusione di "Welcome to Hell" dei Venom: c'è chi ha Tom Araya e Dave Lombardo, chi David Vincent e Pete Sandoval, ma io faccio da sempre il tifo per Max e Igor Cavalera! Non c'è Trinità Teutonica che tenga: Kreator - Sodom - Destruction non avranno mai il valore affettivo che nutro per i vecchi Sepultura! I primi Sepultura sono per me quello che Metallica o Slayer sono stati per tanti altri: il primo contatto con qualcosa di ben più pesante e potente degli Iron Maiden!

E qui di questo si tratta: di Max e Igor che uniscono le forze per riproporre, tirate a lucido, le prime uscite della loro vecchia band, ovvero il seminale EP “Bestial Devastation” del 1985 e l’album di debutto “Morbid Visions” del 1986. Proprio quei lavori brutti, sporchi e cattivi che finalmente ritroviamo con una registrazione davvero devastante e con i suoni giusti e le accordature corrette! Si perde il fascino undergound degli originali, mi si dirà, ma qui, signori miei, si parla dell'esempio supremo di come brani concepiti quasi 40 anni fa, con un po' di lifting, sono ancora stra-competitivi e radono ancora tutto al suolo!

Tutti capolavori immortali, d’una brutalità che sfida il passare del tempo e si ripresenta a noi con ancora qui riff che graffiarono la mia anima fin dalla prima volta che li ascoltai, nel 1995 o giù di lì! E poi quella voce, che riesce miracolosamente, dati i 55 anni di Max, a risultare forse ancora più aggressiva che nell’originale e senz’altro resa ben più massiccia da un fantastico effetto eco che puzza davvero d’un criptico gusto retrò! Tutto è supportato dalla batteria di Igor, che si butta in skank-beat a metronomo ben sostenuto, e riprende perfino quegli spunti di proto-blast-beat che avevamo sui dischi di questo primo periodo dei Sepultura. L'artwork ha lo stesso tema dell'originale, che all'epoca mi sembrava la cosa più diabolica umanamente possibile, ma ridisegnato e modernizzato per seguire la logica di questa riproposizione rivista e corretta. Già solo l'idea di Max e Igor di usare il loro cognome per identificare la loro band e usare lo stesso stile grafico del primo logo dei Sepultura è veramente uno schiaffone ai loro ex-compagni e un po' a tutti noi, che non ci aspettavamo questo ritorno proprio a quelle sonorità degli albori! Quella specie di Black Metal primordiale, che è già Metal estremo pur trovandosi ancora a cavallo fra “Morbid Tales” del 1984 dei Celtic Frost e “Under the Sign of the Black Mark” del 1987 di Bathory: l’anello mancante dell’evoluzione arriva dal Brasile!

Piccola, piccolissima nota negativa: in alcuni casi, tipo su Bandcamp, la Nuclear Blast, per aiutare forse i metallari più inesperti o più smemorati, ha pensato bene di mettere in copertina, sotto il logo "classico", la scritta in piccolo e ben leggibile "conspiracy", perché non sia mai che qualcuno pensi si tratti davvero dei Sepultura! Un errore grafico e concettuale, secondo me: questi sono i Cavalera “post” Conspiracy: una nuova incarnazione dei Sepultura originali che ritornano laddove tutto ebbe inizio, a quella musica davvero eterna, sebbene sia un'eternità di guerra, rabbia e dolore!!!

Recensore: Luke Vincent
Voto: 90/100

Tracklist:
1. Morbid Visions (Sepultura cover) 
2. Mayhem (Sepultura cover) 
3. Troops of Doom (Sepultura cover) 
4. War (Sepultura cover) 
5. Crucifixion (Sepultura cover) 
6. Show Me the Wrath (Sepultura cover) 
7. Funeral Rites (Sepultura cover) 
8. Empire of the Damned (Sepultura cover)
9. Burn the Dead

Line-up:
Iggor Cavalera - Drums, Percussion
Max Cavalera - Guitars (rhythm), Vocals

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