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Intervista agli IGNIS ABSCONDITUS


Dopo un album della portata di "Golden Horses Of A Dying Future" sarebbe stato d'obbligo intervistare questa formazione. Parliamo con Henry Der Wanderer, batterista, tastierista e membro storico della band assieme alla cantante Noctuaria.
PS: A questo link trovate la nostra recensione di "Golden Horses Of A Dying Future".

1 - "Golden Horses Of A Dying Future" è il vostro nuovo album, parliamone!
Ciao a tutti. "Golden Horses..." è un passo molto importante nella nostra carriera, perchè denota lo sforzo di creare un'opera nella quale sono strati ponderati tanti dettagli, dal sound al songwriting, agli arrangiamenti: la cura con cui abbiamo lavorato mostra la volontà di portare al massimo dello sviluppo tutti i brani che lo costituiscono. La sua gestazione è iniziata nel 2022, subito dopo la pubblicazione del nostro precedente "Portrait of Beyond", e questo nuovo disco si distingue dal suo predecessore per l'approccio strumentale elettrico, anziché acustico. Grazie anche ai consigli dell'etichetta My Kingdom Music, con la quale eravamo in contatto, dopo un periodo iniziale in cui avrei voluto pubblicare un semplice EP, si optò poi per un full album. "Golden Horses..." è caratterizzato da molti layer sonori, alcuni quasi appena percettibili, ma che nell'insieme danno questo caratteristico sound: un sound datato, abbiamo voluto dare un carattere di estrema realtà ai suoni, fossero essi delle chitarre piuttosto che della batteria, questo perchè a noi piace questo tipo di approccio e rifuggiamo invece i suoni troppo spinti e plastificati. In ultimo questo disco conclude una fase di sviluppo e assestamento del nostro sound, partito nel 2018 come progetto neofolk e via via irrobustitosi di venature rock sino ad oggi.

2 - Cosa rappresenta l'artwork di copertina che accompagna questo album?
L'arwork è opera del grafico James Hutton e pensiamo che rappresenti alla perfezione il nostro mondo, un circo malato e dissonante: come per il sound, anche nelle grafiche siamo molto retrò e non apprezziamo particolarmente la nuova tendenza ad affidarsi all'intelligenza (?) artificiale come ormai fanno in molti, affidarci a James è stato molto naturale, proprio perchè la sua arte rispecchia i nostri valori. Abbiamo chiesto a James una composizione, che scaturisse da una scatola magica e che contenesse tutti i personaggi che si trovano nei nostri testi, devo dire che il risultato ci ha subito impressionato e ne siamo orgogliosi: potrà piacere o meno ma di certo non passerà inosservato.

3 - Parliamo un po' della vostra carriera musicale, dagli inizi ad oggi.
Personalmente sono al lavoro nella musica underground da fine anni '90, quando iniziai la mia avventura musicale come cantante nei Putredine: gli Ignis invece, sono un progetto giovane, nato quasi per caso nel 2018, a seguito di una mia profonda infatuazione per la chitarra acustica, da cui scaturirono svariate composizioni in stile neofolk che andarono a far parte del primo EP del 2020, ossia "Lost Equilibrium", e, in parte, anche di "Portrait of Beyond", ossia il primo nostro album del 2022. Inizialmente avrei voluto mantenere solo la strumentazione acustica, ma poi, l'evoluzione del songwriting, già in quel primo album, chiamava l'ausilio elettrico come in pezzi come "Beyond" e anche "My Body, This Prison", mi portò poi a far cadere questa mia regola, e, da qui, l'arrivo di "Golden Horses...", album completamente elettrico, batteria a parte, naturalmente.



4 - Come reputate la scena rock e metal italiana odierna?
Pur non essendone un fine conoscitore, basandomi soprattutto sulle mie amicizie musicali, trovo che qui in Italia ci siano numerose bands che suonano musica per la passione di farlo, con completa dedizione, e questo sentimento così puro, non può non portare a grandi risultati. Risultati che però sono più da ricercarsi nel valore intrinseco dei dischi che escono, piuttosto che nel successo di pubblico, che, mai come prima, è estremamente effimero e volubile. L'arte è fatta per essere eterna, invece oggi si premia l'attimo, la moda, la mercificazione e la quantificazione in ascoltatori del suono, nulla di più distante dal concetto di eternità.

5 - Quali sono gli artisti che più vi hanno influenzato per plasmare il vostro sound?
Parecchi direi, e di vario genere; spaziamo da Diamanda Galas a Captain Beefheart and His Magic Band, dai Bauhaus a Tom Waits, dai Blut Aus Nord a Rozz Williams, ci piace tutto ciò che è oscuro e teatrale, come il sound che vorremmo trasmettere.

6 - In cosa pensate che gli Ignis Absconditus si distinguano nel panorama hard rock odierno?
Quello che ci accomuna a tanti altri è sicuramente la devozione per la musica che portiamo avanti anno dopo anno senza mai mollare: credo che ci distingua dagli altri il nostro sound, che vuole cercare di essere non convenzionale per darci modo di esprimere noi stessi sino in fondo.

7 - Sicuramente una cantante come Noctuaria può fare la differenza in una band con le vostre coordinate stilistiche. Volevate una voce femminile oppure è capitata per puro caso?
Noctuaria è con me la fondatrice di Ignis Absconditus, quindi va da sé che non sia stato un caso sceglierla. Finalmente, con questo progetto, ha avuto modo di esprimersi con la voce pulita, dopo tanti anni di militanza nei Nebrus, nostra altra band black metal sperimentale. Certamente la sua voce è molto caratteristica e ci rende riconoscibili tra un milione di bands, la sua voce si intreccia perfettamente alle mie composizioni rendendole uniche. C'è anche da dire che il suo timbro non è tipicamente femminile, soprattutto in ambito metal/gothic, e questo, a maggior ragione, rende il nostro sound personale ed originale.

8 - A livello di live show siete attivi?
Non ancora, ma ci stiamo lavorando, speriamo di trovare qualche occasione per esprimerci in sede live. Nel frattempo abbiamo effettuato una registrazione live nel nostro studio Camera Ardente, di 4 nostri pezzi, i quali verranno trasmessi in un programma radiofonico inglese (AspenWaiteRadio - Soundcheck): se avrete modo di ascoltarli, potrete immaginare come potrebbe essere un nostro live, dove il sound si fa più scarno che su disco, ma l'oscurità resta immutata.

9 - Ultime parole libere. Grazie di essere stati con noi. Un saluto!
Grazie a voi, è stato un piacere. Invito i vostri lettori, anche grazie alla vostra opera, di continuare ad esplorare l'underground per trovare dei piccoli tesori nascosti, senza cedere alla pappa pronta delle grosse etichette. Solo così si potrà fare la differenza!


Intervista a cura di Sergio Vinci

Links:
– MY KINGDOM MUSIC: https://linktr.ee/mykingdommusic
– IGNIS ABSCONDITUS: https://www.facebook.com/IgnisAbsconditus

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