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REGURGITATION EXCREMENT "Acts of Putrefaction" (Recensione)


Full-length, SBDC Records
(2023)

E’ vero, il nome di questa band non finisce in “-ectomy”, tuttavia credo abbiate intuito al volo che non si tratta di Power Metal sinfonico o di Black Metal epico: sì, siamo infognati ancora nello Slam Brutal Death, e della peggior specie, per giunta! Mi piace il Death Metal, e riesco ad apprezzarlo quasi nella sua totalità: a partire (ovvio!) dai Death del mai troppo lodato Chuck Schuldiner, passando per i primissimi Morbid Angel, Obituary, Deicide, Malevolent Creation. Se poi passiamo alla scena di New York, sappiamo lì si sviluppò una variante, conosciuta come Brutal Death Metal, ancor più estrema, i cui massimi esponenti sono i Cannibal Corpse e i Suffocation. Mentre i primi non mi hanno mai coinvolto più di tanto, pur avendo apprezzato come tutti voi i dischi con Chris Barnes, è ai Suffocation che bisogna guardare per veder cementificarsi la mia passione per questo genere che perdura ancora oggi.

La prima volta che sentii “Pierced From Within” non avevo idea di come decifrarlo, e dapprincipio non mi piacque affatto! E’ stato qualcosa costruito nel tempo, mattone dopo mattone, riff dopo riff: mi sforzavo di ascoltarlo, sfidando quell’assenza assoluta di melodia e di stabilità ritmica per me incomprensibili, all’epoca. Ci feci l’abitudine, attraverso una sofferenza auto-inflitta con metodica disciplina, e alla fine mi ritrovai a conoscere a memoria un disco come quello, e ad amarlo. E’ stato come un rito di passaggio, un superamento di una barriera (un muro di granito spesso chilometri, per essere precisi!) e l’essere riusciti a trovare la bellezza mozzafiato nell’asfissiante mostruosità, pur con tanta fatica, mi ha permesso di affinare i miei gusti, di crescere, sviluppando una necessaria tolleranza al dolore che è un presupposto fondamentale per apprezzare tante altre opere di confine in cui mi imbatterò in seguito.

Lo Slam è quella corrente, abbastanza recente nel Death Metal, che più di tutte si rifà proprio ai Suffocation, prendendone degli spunti rintracciabili già in “Effigy Of The Forgotten” per estenderli ad intero genere nel sotto-genere: un microclima che ha però favorito la proliferazione di tantissime realtà, dall’Europa dell’est al sud-est asiatico. E’ inutile spiegare cosa possa esserci di interessante in una poltiglia di suoni privi di gerarchie diatoniche, in un’anarchia dodecafonica dove non c’è capo né coda. E’ rumore controllato in incastri ritmici assurdi, insensati, che si disfano prima ancora d’aver assunto una parvenza di forma: inutile dire che in questo contesto diventa difficile identificare entità come il pattern, il groove, il riff, la strofa, il ritornello e via a seguire. Qualsiasi unità auto-consistente qui non esiste, pertanto non esiste una struttura composita più di alto livello: è tutto un montare e smontare, senza arrivare mai a costruire qualcosa di stabile.

La suddivisione in brani è mera convenzione: potremmo fondere tutto in un unico organismo amorfo, come “La Cosa” di John Carpenter, e il (non) senso rimarrebbe lo stesso. Quest’ultima band finisce inglobata, come tutte le altre, nel Blob di progetti Slam, portando con sé fangose vocals che sono un ribollire di melma, e una drum-machine che spesso ricorre al gravity-blast, con quei colpi di rullante continui su tutti i sedicesimi di battuta: è soffocante, appunto, come il fetore di putrefazione e marciume che per dischi come questo è autentico Chanel N°5!

Recensione a cura di Luke Vincent
Voto: 70/100

Tracklist:
1. Metabolic Disorders 
2. Non-Stop Butchery 
3. Excision Extremity 
4. Impaled into Obscurity
5. Cannibalistic Atrocities 
6. Forensic Slaughter 
7. Extirpated Humanity 
8. Devouring Entrails

Line-up:
Nazar Pashkevich - Guitar, Bass, Drum programming
Dmitriy Batunin - Vocals

Web:
VKontakte
SBDC Records @ Bandcamp

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