TENEBROSO "Eterna Solitude" (Recensione)


Full-length, Independent
(2025)

Il black metal è un genere musicale a sé stante che da sempre vive di contrasti: satanismo e cristianesimo fondamentalista, esaltazione superomistica e depressione, estremismi di destra e di sinistra, introspezione e pulsioni animalesche, raffinatezza e marciume. Proprio questi ultimi due concetti ossimorici convivono in “Eterna solitude”, full-length di esordio di Tenebroso, one-man-band brasiliana del polistrumentista Emiliano “Desposta” Francisco. Andiamo avanti nella lettura e scopriremo perché. Piccola informazione di servizio: mi riferirò al progetto musicale al singolare, essendo Tenebroso appunto una one-man-band. 

L'opera, uscita in formato digitale a gennaio 2025 come produzione indipendente, si suddivide in 7 tracce (tra le quali una intro strumentale ed una cover dei Wolf’s Legacy) per poco più di 41 minuti di ascolto totali. Il sound proposto da Tenebroso è un black metal melodico con marcate influenze ambient e depressive. Le atmosfere che “Eterna Solitude” regala sono altamente introspettive e malinconiche, sensazioni egregiamente ottenibili dall’ascoltatore grazie a degli arrangiamenti chitarristici particolarmente efficaci: la composizione musicale testimonia un buon lavoro di ricerca psicologica da parte di Tenebroso. E qui abbiamo, come anticipato, l’aspetto raffinato dell’album. Per quanto riguarda l’aspetto “marcio” di “Eterna Solitude” dobbiamo assolutamente soffermarci sulla produzione: essa è infatti complessivamente lo-fi e con suoni molto poco puliti. Se ciò sia una scelta artistica, oppure semplice mancanza di mezzi da parte di Tenebroso, non è dato saperlo; tuttavia, le melodie raffinate ed i testi introspettivi uniti ad una produzione di qualità non eccelsa creano un contrasto davvero pregevole per chi apprezza il genere musicale in questione. 

Dunque, “Eterna Solitude” se ascoltato con cognizione di causa (ed una generale infarinatura sul black metal) può suscitare grandi emozioni e riflessioni nell’ascoltatore. Di base non è un’opera per neofiti del genere ma per i più navigati (prima ovviamente consiglierei di ascoltare i classici della seconda ondata). Per chi ha già una discreta esperienza, è dunque un album consigliato e di tutto rispetto. Nel complesso, l’opera merita un 73/100. Interessante come poco dopo la pubblicazione del full-lenght, a febbraio, la one-man-band brasiliana abbia pubblicato un EP dal titolo “Do abismo para morte”, con due tracce su tre strumentali ed un sound ancora più marcatamente depressive e che “strizza l’occhiolino” al blackgaze. Tenebroso sta in ultima analisi dimostrando di essere un progetto musicale molto ben promettente sul panorama melodic balck metal.

Recensione a cura di Lupo Thrasher
Voto: 73/100

Tracklist:

1. Intro
2. O Domínio do Mal 
3. Fúria Inferal 
4. Deixar Ir... Nunca Mais Voltar...
5. O Retorno do Tirano
6. A Frieza do Sábio 
7. Ain Soph Aur - a Diatribe de Vênus (Wolf's Legacy cover)

Line-up:
Despota - Everything

Web:

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