DEATHHAMMER "Crimson Dawn" (Recensione)


Full-length, Hells Headbangers Records
(2025)

I Deathhammer non sono nuovi su questo sito, io stesso avevo recensito l'ottimo loro album precedente a questo, ovvero "Electric Warfare" del 2022. Ora il truce duo norvegese formato da Sergeant Salsten (basso, chitarra, voce) e Sadomancer (batteria, chitarra, voce) torna con un nuovo assalto di thrash metal brutale e grezzo che non può non riportare in mente le sonorità dei primi anni Ottanta di band quali Kreator, Sodom, Venom, Vulcano, Sabbat e via dicendo. 

Avrete capito che lo speed e il black metal sono quindi elementi essenziali per il sound di questa band, e la goduria sta proprio nel sentire un gruppo che cerca di attaccare il metal moderno e i suoni di plastica con bordate incredibili, a partire dall'impressionante muro di suono costruito sin dall'iniziale "Abyssic Thunder". I riff sono ispirati, la voce è urlata e sguaiata, con tanto di acuti, la batteria ha suoni veri e naturali. Spesso si sfocia nel black/thrash metal di una band in particolare, ovvero gli svedesi Nifelheim.

Questo approccio senza compromessi dura da circa vent'anni per questa band, e quindi nessuno potrà accusarla di essere una meteora dedita ad un revival delle sonorità degli anni Ottanta. Si sente in ogni solco la passione e la conoscenza di un certo periodo musicale e si sente la furia nera che dishi del genere dovrebbero possedere. Certamente ascoltate le prime due canzoni di potrebbe dire che il resto dell'album non sposta di molto quello che già è stato espresso, ma di fronte ad una furia ignorante come quella espressa da pezzi come "Satan's Sword" o "Nocturnal Windz of Fire", non si può non ricordare i bei vecchi tempi del thrash metal, che personalmente ho vissuto e che riaffiorano sotto molteplici aspetti in questo album.

Se siete fan di quel metal vecchio stile, di quel proto-thrash-black-speed metal che ha dato il via a molto metal estremo uscito successivamente, allora non potete perdervi questo album. Un vero concentrato di antiquariato vario e di borchie date nei denti dell'ascoltatore. Non aspettatevi il capolavoro, ma un disco davvero interessante e divertente sì, assolutamente. Ma i fighetti del metal ne stiano alla larga, potrebbero esprimere pareri insensati di fronte ad un'opera come questa.

Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 72/100

Tracklist:
1. Abyssic Thunder 
2. Satan's Sword 
3. Stygian Lust 
4. Nocturnal Windz of Fire 
5. Crimson Dawn 
6. Legacy of Pain 
7. Die Eternal 
8. Into the Blackness of Hell

Line-up:
Sergeant Salsten - Bass, Guitars, Vocals
Sadomancer - Drums, Guitars, Vocals (backing)

Web:
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