DEOGEN "The Graves and Ghosts of Yore" (Recensione)


Full-length, Iron Bonehead Productions
(2025)

Nubi si addensano all’orizzonte, la luce è un lontano ricordo, le tenebre sono il presente. Il suono doloroso ed epico dei Deogen dipinge paesaggi privi di vita (“Spectral Winds Rise”). Il loro black metal sinfonico attinge a tutto l’immaginario di genere attraverso ritmiche veloci, un riffing plettrato e tastiere che orchestrano e ispessiscono il suono (“By Torchlight”). Un certo romanticismo di fondo a tratti emerge con soluzioni armoniche che richiamano un mondo ugualmente tetro, ma nell’immagine si staglia un ultimo barlume di vita prima della morte definitiva (“Desolation Bestoved”). 

I Deogen sono autori di una musica oscura, dai risvolti tenebrosi, con quell’immaginario che riporta a luoghi freddi e inospitali grazie all’uso delle tastiere che rafforzano il tessuto sonoro (“Clawing Into Sphere And Sun”). Di contro però abbiamo una chitarra che fa il suo compitino in modo troppo basico, senza lasciare mai il segno e questo è probabilmente l’elemento su cui la band dovrĂ  lavorare in futuro per permettere alla propria musica di crescere. Colpisce l’iniziale “Pernocious Prayer” un lungo brano strumentale sinfonico che ci fa immergere dentro una dimensione fatta di contrasti, luci e ombre, tenebre e luminositĂ , dando vita a uno dei momenti piĂą interessanti. 

Ambientazioni horror sono l’essenza del tenebroso “Nightfall Premonition” in cui la voce stridula e posseduta di Maelstrom fornisce una prestazione di buon livello. Sicuramente non tutti i brani sono sugli stessi livelli. “Of Abomintions To Come” con il suo tono piĂą scanzonato abbassa il livello di inquietudine e non convince affatto. “The Graves and Ghosts of Yore” è il secondo lavoro degli statunitensi ed esce a cinque anni di distanza dall’esordio “The Endless Black Shadows Of Abyss (2020). La loro musica naviga dentro le acque piĂą torbide del black metal in modo sicuro anche se non sempre con risultati convincenti. 

I Deogen diventano piĂą interessanti quando escono fuori dagli schemi per provare ad essere piĂą personali (“Echoes Of Eternity”). “The Graves and Ghosts of Yore” è un buon album di black metal sinfonico, che ha il pregio di non essere artefatto ma suona crudo e vero.

Recensione a cura di John Preck
Voto: 70/100 

Tracklist:

1. Pernicious Prayer 
2. By Torchlight 
3. Desolation Bestowed 
4. Nightfall Premonition 
5. Of Abominations to Come 
6. Clawing into Sphere and Sun 
7. Cataclysm and Deluge 
8. Spectral Winds Rise 
9. Echoes of Eternity

Web:
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