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Archgoat "The Light-Devouring Darkness"


Full-length, Blasphemous Underground, 2009
Genere: Death/Black Metal


Quando la nostra mente deviata, la nostra voglia di crudeltà, la nostra bramosità di ferocia e bestialità fatta in musica sembrano non trovare risposta e lo sconforto comincia a sopraggiungere, ecco che ritornano gli Archgoat con il loro secondo full-length (ma ennesima testimonianza di una carriera iniziata quasi 20 anni fa e costellata di vari demo, split ed EP), e tutto appare di nuovo sotto la giusta prospettiva.
Ecco finalmente sopraggiungere sui nostri volti un sadico sorriso, e i nostri istinti più cattivi e primitivi trovano una valida risposta, che si chiama “The Light-Devouring darkness”.
Gli Archgoat infatti non deludono le attese, confezionando uno seguito all’animalesco “Whore of Bethlehem” coi fiocchi, ripresentandosi con un lavoro per certi versi meno marcio e irruento (si fa per dire), ma ugualmente ottimo.

Il disco inizia con una consueta intro diabolica fatta di versi ripetuti al contrario e un’atmosfera carica di blasfemia che sfocia nel primo vero brano “Apotheosis of Lucifer”, che come da titolo si presenta quale miglior biglietto da visita in questa discesa negli Inferi e nel caos più primordiale. Voce gutturale e impastata, riff taglienti e minimali e batteria bellicosa forgiano nel fuoco questo pezzo, che si rivelerà essere uno dei migliori del lotto. Ottime infatti sono anche le decelerazioni al limite del doom che donano un’atmosfera opprimente al tutto e apportano quel pizzico di varietà che non guasta. Nella seguente “Tribulation of the King of Worms” ritroviamo grossomodo gli stessi elementi dell’opener, ovvero autentiche sfuriate black/death metal alternate a rallentamenti sempre azzeccati, ma è in “Goat and the Moon” che la componente diciamo “più atmosferica” dei finnici trova spazio, con il suo incedere solenne e mortifero, e con dei bei cori suggestivi. Il riffing qui si fa più dilatato, la batteria detta mid-tempo semplici e solo di tanto in tanto si lancia in piccole cavalcate di doppia cassa. Quindi potremmo dire che questo brano rappresenta la calma dopo la tempesta, ma soprattutto PRIMA di un altro uragano di violenza chiamato “Sodomator of the Doomed Venus”, seguito dalla title-track che infierisce come un tir a folle velocità in pieno volto. Le atmosfere anche qui, manco a dirlo, sono indiavolate e i ritmi sostenuti, e questo credo sia il modo migliore per omaggiare il titolo del lavoro in questione.
Si prosegue fino alla fine su questa linea, ovvero quella del più puro, devastante e intransigente black/death metal old school. La linea di chi non fa sconti in fatto di bestialità e forza bruta, la strada di chi, a livello del cosiddetto “war metal” detta legge assieme a pochissimi altri, e anzi, forse si erge al di sopra di tutti nella materia che tratta.

Il volto dell’ignoranza (in senso buono), del fetore di morte e della brutalità nel 2009 ha avuto un solo nome: “The Light-Devouring Darkness”.

Kosmos Reversum
Voto: 80/100


Tracklist:
1. Intro: 3rd Invocation
2. Apotheosis of Lucifer
3. Tribulation of the King of Worms
4. Goat and the Moon
5. Sodomator of the Doomed Venus
6. The Light-Devouring Darkness
7. Blessed in Beast's Blood
8. Worms Born of Martyrdom
9. Fornicated Messiah
10. The Dawn of the Antichrist

http://www.archgoat.com/
http://www.myspace.com/104017504

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