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Tyrants "Ruchus"

Full-length, Self-released, 2011
Genere: Black/Thrash/Death Metal

I Tyrants sono un gruppo nato a Penne nel 2001 e ormai trasferitosi a Roma da tempo, che arriva al primo full length, che consiste in una riproposizione dei brani dei loro due vecchi demo con una qualità sonora più curata, più altri due brani nuovi.

Va detto che dal black metal abbastanza epicheggiante che appariva nel loro demo omonimo, la band si è evoluta e complici forse gli anni di militanza di Aerioch alla corte di Lord Vampyr, la band appare oggi con un sound abbastanza trasformato, arricchito da una veste molto orchestrale e sinfonica, che fa perfino uso di una voce lirica in “revenge”. Il risultato però, contrariamente a quanto si possa pensare, è lontano dagli standard di gruppi tipo i Theatre des Vampires e neanche i Cradle of filth si avvicinano alla musica di questi ragazzi. No, la musica dei Tyrants è molto più orientata verso il power, verso la melodia delle chitarre e perfino da qualche solismo barocco/neoclassico osservabile ad esempio nella strumentale “beyond the tyrants’ land” che fa addirittura pensare alle soluzioni stilistiche di un Malmsteen in versione più tipicamente metal. Sembra di sentire, come risultato complessivo, addirittura alcuni gruppi black metal melodici tedeschi che la Skaldic Art adorava mettere sotto contratto anni fa, come i Menhir e soprattutto gli Ordo Draconis.

Formalmente, il cd non presenta molti difetti, ma forse si potrebbe puntare il dito su alcuni particolari come la drum machine uscita un po’ finta e anche il suono di alcune orchestrazioni non è del tutto stato perfetto in fase di mixaggio, oltre ad un copertina sinceramente un po’ cliché e forse poco rappresentativa del genere proposto, ma soprattutto oserei citare una mancanza di originalità un po’ diffusa in tutto l’album, che rende il disco a tratti già sentito. Questi difetti non sono comunque molto gravi, e inoltre non inficiano la riuscita di alcuni brani come “Revenge” o “Uruk-hai”, perfettamente esaltati e migliori rispetto alle versioni demo. “Beyond death”, infine, colpisce per la sorprendente riuscita di un groove trascinante.

Tirando le somme, i Tyrants meritano la promozione per via di un album forse un po’ canonico e non particolarmente originale, anche se pur sempre godibile. Se vi interessa ascoltare qualche proposta symphonic black con diverse puntate nel power e nella melodia, fatevi avanti: questo cd potrebbe piacervi.


Recensione a cura di: Snarl
Voto: 69/100


Tracklist:
1.The March
2.Uruk-Hai
3.Ruchus
4.Beyond Death
5.Revenge
6.Beyond the Tyrant's Land
7.Reborn
8.Slave to the Dust
9.In the Land of Mordor

http://www.myspace.com/tyrantsband

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