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Magnus "Acceptance of Death"

Full-length, Witching Hour Productions, 2010
Genere: Death/Thrash Metal


A dispetto di una copertina che generosamente definisco non esaltante, questi Magnus mi hanno piacevolmente colpito. Un’altra volta Polonia e un’altra volta metallo estremo. In questo caso trattasi di un ibrido thrash/death che volge lo sguardo alla vecchia scuola, alla scena ottantiana thrash e death più primitiva cara a bands come Possessed, Sodom, Slayer, primi Sepultura, ma con alcune venature leggermente più moderne vicine alla produzione recente dei loro conterranei Vader per le parti più death oriented (infatti la voce del singer è davvero simile a quella del buon Piotr "Peter" Wiwczarek).

Abbiamo di fronte una band che colpisce duro e che a volte mi ha anche ricordato gli Opprobrium (ex-Incubus), che ci violenta con tredici episodi trucidi e spavaldi, con chitarre dirette e a tratti quasi impazzite, stridenti, una batteria che non stupisce per fantasia ma che pesta come si deve, non mollando mai la presa. I Nostri sono abbastanza disinvolti ad alternare bordate in blast beat con altre situazioni più cadenzate e altre ancora prettamente thrash, coi classici stoppati di chitarra ritmica e reggere il wall of sound, che rimane notevole per tutto l’arco del disco.

In casi come questi gli episodi tendono un po’ ad assomigliarsi tra loro, visto che oltre a non proporre nulla di nuovo, questi Magnus, non fanno nulla per deviare su territori a loro non consoni la loro proposta. Preferiscono imboccare una strada, sicuri dei propri mezzi, esplorarla a dovere e portare a termine la loro missione con coerenza. In questo senso "Acceptance of Death" è un disco riuscito, sufficientemente trascinante e ottimo per chi mal sopporta strane divagazioni o esperimenti. Ogni amante della vecchia scuola thrash/death troverà qui dentro quello che cerca: violenza, velocità, tecnica adeguata alla situazione, e infine una buona produzione, capace di innalzare la dose di potenza di queste canzoni.

Acquisto quindi perlomeno consigliato a tutti coloro che si rispecchiano in quello che ho detto finora; comprando questo disco non avrete enormi sorprese, ma arricchirete la vostra collezione almeno con un lavoro coerente, solido e capace di regalarvi del buon, sano headbanging. Indovinata infine la scelta di questi ragazzi (anche se sono in giro dall'87...) di interpretare i brani in maniera semplice e "sbrigativa", con una media di durata per pezzo che si aggira attorno ai tre minuti e non di più. E' un fattore che gioca molto a loro favore, evitando l'effetto sbadiglio.
For old school maniacs!

Recensione a cura di: Sergio Vinci “Kosmos Reversum”
Voto: 70/100

Tracklist:
1.False God 02:55 2.Appear 02:53 3.Spirits 03:34 4.Essence 03:45 5.Worm 02:17 6.To Understand Death 02:28 7.Private Religion 03:02 8.Nothing More 02:40 9.When You Rest 6 Feet Under 03:22 10.They'll Bury 02:03 11.Mournful Song 02:34 12.Just Like Life  02:50 13.There's No Use Lamenting 03:48  

DURATA TOTALE 38:11  


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