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BLACK FLAME: Intervista

Dopo la pubblicazione dell'ottimo "Septem", recensito anche da noi, abbiamo indagato maggiormente cercando di trarre qualche informazione sulla gestazione di questo disco e sulla base di pensiero che da sempre contraddistingue questa band. Ce ne parlano m:A Fog e Cardinale Italo Martire.

1) Ciao ragazzi, innanzitutto complimenti per il vostro nuovo "Septem", mi volete spiegare come si sono svolti i processi di composizione e registrazione di questo album?

m:A FOG : Ave e grazie per i complimenti. La differenza sostanziale tra “Septem” ed i precedenti album è che tutti i pezzi sono stati composti ed arrangiati in un lasso di tempo molto ristretto. Per gli altri album abbiamo sempre utilizzato delle idee provenienti anche dal nostro passato, cercando di amalgamarle al meglio con materiale più recente. Per quanto riguarda “Septem” ti posso dire che abbiamo puntato molto sull’impatto e sull’ispirazione : individuati i passaggi chiave dell’album ci siamo gettati a capofitto nel songwriting, cercando di cavalcare la scia emotiva ed ispirazionale del momento.

2) Ho trovato "Septem" ancora più criptico rispetto al suo predecessore, e quindi più bisognoso di ascolti per essere assimilato. E' stata una scelta premeditata oppure è stato un processo naturale?

m:A FOG – E’ stato un processo assolutamente naturale. Come ti dicevo prima “Septem” è nato di colpo, senza troppi ragionamenti e senza calcoli di sorta. Questo, secondo me, non ha fatto che amplificare l’unicità del nostro songwriting e se vogliamo anche la sua impenetrabilità. Questa impenetrabilità non è che l’aspetto criptico che tu cogli e che io posso cercare di sviscerare come una ennesima prova del fatto che non abbiamo pianificato molto questo album. Non ci siamo minimamente interessati di renderlo “leggibile” e “chiaro” a tutti i costi. Abbiamo esclusivamente colto il massimo della negatività sprigionata dai primi riff composti lasciandoci sprofondare nell’abisso di sensazioni maligne. Sensazioni che dovrebbero essere alla base di questo genere musicale e che spesso molti si dimenticano.


3) Quali pensate siano le maggiori differenze tra "Septem" e i vostri precedenti lavori?

“Septem” è nero come la morte. E’ un fottuto monolite di nero nichilismo. Questo ci riempie di soddisfazione e di orgoglio, come in passato… ma “Septem” lo reputo un gradino sopra tutto quello che abbiamo fatto finora. Il suo istinto primordiale che è alla base di ogni traccia ha un alone caotico e distruttivo che non è presente in nessuno dei nostri album precedenti. Non ci sono sbocchi, non ci sono vie di uscita e non ci sono punti deboli : “Septem” colpisce fino in fondo e lo fa con una furia ed una precisione che mai avevamo avuto finora.

4) Volete spiegarci di cosa trattano le liriche di Septem? E' un concept giusto?

CARDINALE ITALO : Si, possiamo parlare di “Septem” come un album legato da un unico concetto lirico. “Septem” è l’opera materiale nella quale viene impressa la più autentica, naturale e spontanea energia vitale e caotica. Septem vuole essere un tunnel nero come la pece che sprofonda nell’ Io più profondo. Non è basato su nessun concetto “umano”, su nessun sentimento. E’ solo un viaggio interiore nei propri abissi…la materializzazione di tutto questo in musica è qualcosa di sacro e di divino.

5) Ho riscontrato un maggiore influsso da parte di certo death metal piuttosto che black metal. Pensate che io abbia ragione? E quali sono le band a cui vi ispirate o che sono state importanti per la vostra formazione musicale?

CARDINALE ITALO : Il nostro intento è sempre stato quello di creare musica atmosferica e sinistra ma nello stesso tempo pesante ed aggressiva; ecco quindi che le influenze più marcatamente death metal emergono nelle nostre composizioni. Sicuramente non ci siamo mai preoccupati di questo, ormai il mondo della musica estrema è talmente vasto e colmo di sfumature che non ha più senso dover a tutti i costi sottocatalogare una band come i Black Flame in death o black metal.
m:A FOG : Dopo numerosi anni di carriera ho sinceramente smesso di chiedermi che genere musicale suono. Non prendere ciò che ti dico come superbia, ma sarebbe riduttivo cercare di ricadere in una etichetta piuttosto che un’altra dopo tutti questi anni : la musica è sostanzialmente espressione di una ricerca interiore. Ho sempre ammesso e se vogliamo giustificato la ricerca delle etichette da parte delle bands più giovani e non ti nascondo che dodici/tredici anni fa era probabilmente anche un nostro assillo. Dopo tutti questi anni siamo più consapevoli dei nostri mezzi ed abbiamo capito come esprimerci al meglio in totale libertà, rimanendo entro alcuni canoni che sono un trademark per noi ma senza curarci troppo di come possano essere etichettati.

6) Credo che i Black Flame abbiano una loro ricetta personale, un modo di intendere la musica estrema non troppo comune. Chi è il maggior compositore, allo stato attuale, nella band a livello musicale? E chi a livello lirico?

CARDINALE ITALO : La composizione dei nostri brani avviene molto semplicemente. Principalmente mi occupo di tutte le linee e degli arrangiamenti di chitarre e basso, nonchè della maggior parte dei testi. La fase successiva avviene nella maniera più classica in sala prova dove io e m:A Fog costruiamo la struttura ritmica dei brani, elaborando tutte le idee ed arrangiando il riffing e le melodie. Ogni nostro album è il risultato di un vero e proprio lavoro di squadra dove è necessario l’ apporto di tutti noi. Quindi parlerei di composizioni Black Flame.

7) Credo che continuare a parlare di "scena" sia un termine ormai troppo abusato, ma vi chiedo se secondo voi in Italia c'è una scena valida e che davvero può competere con quella estera.

CARDINALE ITALO : Sinceramente non mi ha mai interessato la scena, il movimento e tutto il parlare inutile che ruota attorno alla musica. Sono più di dieci anni che registriamo album, proponendo la nostra musica dal vivo e ci preoccupiamo solo ed esclusivamente di questo, senza fare chiacchiere o rientrare in questa sorta di circolo di “condivisione forzata” tra elementi della stessa “specie”. Se devo essere sincero trovo la maggior parte di queste persone della cosiddetta scena poco interessanti, piene di clichè e stereotipati a dismisura. Quindi ne sono veramente poco attratto.

8) Ringraziandovi della disponibilità, potete concludere come meglio volete!

Un saluto a tutti i visitatori di Metal Of Death, supportate il culto della morte e soprattutto le bands devote alle vere origini caotiche e dannate della musica estrema.

Intervista a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"

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