SARGEIST "Flame Within Flame" (Recensione)


Full length, World Terror Committee
(2025)

I Sargeist in piena libertà creativa ora che l'attenzione dei media sul genere è andata scemando, riescono a fornire un lavoro che si inserisce in alcune uscite curiosamente interessanti degli ultimi mesi in ambito black metaI dopo anni di deserti proposti come cattedrali o di omogeneizzati più o meno mainstream. I Sargeist con una formazione rinvigorita nella sezione ritmica forniscono un disco impulsivo, melodico e ritualmente ferale che percorre la strada spianata dai Gorgoroth ai tempi di "Pentagram" (la seconda ondata black metal che si fa entità pienamente distinta). Al sesto disco provano a raccogliere i semi completi di un qualcosa che eravamo certi sarebbe arrivato, fin dagli esordi Shatraug ha proposto una forma di black metal che è diventata a suo modo distintiva del suo paese ma anche troppo autoreferenziale, artisticamente più rilevante dell'altro suo progetto Horna ma che dopo l'attenzione dei primi due album ha mirato più a sedimentarsi su un canovaccio che a sviluppare qualcosa entro questo stile. Sì perché sono i riff di chitarra di Shatraug qui affiancato da VJS già all opera con gli americani Demoncy il centro di questa musica, il tremolo picking norvegese che i Darkthrone in "Transilvanian Hunger" portarono alle estreme conseguenze (la fine del riff craft nella musica metal) è utilizzato in chiave occultistica e maggiormente armonica con le due chitarre che si susseguono come un fiume non lasciando all'ascoltatore il tempo di raggiungere la terraferma.

La sezione ritmica è veloce senza mai invadere lo spazio di una musica dominata da un’atmosfera angosciante creata da riff melodici circolari addirittura sovrapposti basati sul tremolo strumming estremo sviluppato in chiave armonica al punto da sfiorare il melodismo degli Iron Maiden ma non in chiave euforica e populista come potrebbero essere i Dissection. Ciò è ravvisabile soprattutto nei ganci che potrebbero essere i momenti più deboli del platter ma che i Sargeist riescono a volgere a proprio favore mantenendo alta la tensione atmosferica e a tratti depressiva come nella title track e in "The Chant of Rotting Tongues". Questo avvicina il sound anche a Les Légions Noires francesi e al black metal depressivo al suo meglio. La batteria seppur udibile non è mai in primo piano nel mix e non prende mai i comandi di una nave che in quel caso avrebbe deragliato pericolosamente in territori percussivi. Perfino le voci sono tenute più rauche e basse della media del genere per non intralciare gli intrecci delle due chitarre basati su tonalità in minore.

I Sargeist non accantonando completamente la lezione dei primi Beherit e degli Impaled Nazarene incapsulano occultismo, foga e teatralità nel rancore "ordinato" della band di Infernus. Qui c'è tutto dagli echi occult metal, all’ossessività di "Transilavanian Hunger", alla rabbia dei Gorgoroth, alle tendenze depressive del primo black metal francese fino ad alcune tendenze del black metal contaminato dall’ heavy metal. "Flame within Flame" nonostante non si pone come un’uscita che rivoluzionerà il genere dimostra che a volte non sono i generi di metal ad essere limitati ma è limitato il modo di molti artisti di rapportarsi a questi e quindi merita comunque la nostra attenzione.

Recensione a cura di Gabriel Althos Aldo
Voto 75/100

Tracklist:

1. An Eternal Dream Beyond the Accursed Portent 
2. Flame Within Flame 
3. The Chant of Rotting Tongues
4. Incandescence of the Funeral Pyre 
5. Ordained and Adorned 
6. To the Mistress of Blackest Magic 
7. Juravit Sanguine 
8. Behold Our Temples Arise 
9. Rite of Ascension

Line-up:
Shatraug - Guitars, Vocals, Songwriting, Lyrics
VJS - Guitars
Spellgoth - Bass
Nur-i-siyah - Drums

Web:
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