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Scent of Death “Of Martyrs's Agony and Hate”

Full-length, Pathologically Explicit Recordings
(2012)

Prendete i migliori nomi del death metal statunitense, e scomodo tranquillamente gente del calibro di Immolation, Cannibal Corpse, Vile e Morbid Angel. Aggiungetegli un tocco technical più marcato e avrete più o meno ottenuto il contenuto di questo “Of Martyrs's Agony and Hate”!
Senza per forza dover fare paragoni troppo meticolosi di eventuali differenze di qualità tra i nomi sacri che ho citato sopra e questi spagnoli Scent Of Death, dove, probabilmente, per alcuni aspetti questi ragazzi hanno ancora qualcosa di ancora migliorabile, mi sento di affermare che gli amanti del brutal death metal potranno gioire come dei bimbi dinnanzi al nuovo giocattolo scartato sotto l’albero di Natale, già dal primo ascolto del disco e dell'inizio col botto affidato a "Awakening Of The Liar" (questa davvero simile ai Vile di "Depopulate").

In quest’opera nulla è lasciato al caso, e tutto è ripetuto da manuale del death metal. Riff vorticosi, tecnica di primo livello, voce cavernosa e drumming indiavolato. Cambi di tempo al cardiopalma, cattiveria e produzione pressoché perfetta sotto tutti gli aspetti che completano un affresco di notevole impatto e valore. Gli Scent Of Death sorprendono per maturità, ma se si scorre la loro biografia ci si accorge che sono in giro da ben quindici anni, e anche se hanno realizzato in tutto solo due full-length (con quest’ultimo  “Of Martyrs's Agony and Hate” che stacca di sette anni il precedente “Woven in the Book of Hate”), e un ep d’esordio realizzato nel 2002, possiamo dire che a volte è meglio accontentarsi del cosiddetto “poco ma buono”.

Non ho particolari brani da sviscerare, siamo al cospetto di un monolite di metallo della morte incandescente, e quando stiamo per tirare un sospiro di sollievo per le nostre orecchie con la strumentale, sperimentale e melodica “The Sleeper Must Awake”, arriva l’ultima mazzata che lascia atterriti, “Sear Me in a Sea of Snakes”, che ci investe come una locomotiva in pieno stile Immolation, con tanto di chitarre contorte e riff dissonanti alla Bob Vigna. Anche in questo caso la band si tuffa in un death metal brutale dotato di una buona dose di tecnica, il tutto ancora condito con stacchi pachidermici e ripartenze killer. Un finale che sa di Apocalisse, che sa di fine di tutto, oltre che del disco.

Arrivati alla fine rimane la sensazione che gli Scent Of Death abbiano decisamente travalicato il concetto di semplice “buon disco” ma abbiano provato a spingersi avanti, cercando di realizzare un vero masterpiece che possa essere ricordato negli anni a venire. Ci sono pienamente riusciti? Direi non totalmente, nonostante tutto il buono contenuto in “Of Martyrs's Agony and Hate”. Questo perché il disco ha la sfortuna di uscire nel 2013 e non 15-20 anni fa, e sebbene qui siamo al cospetto di un disco decisamente sopra la media del genere, si deve fare i conti con una concorrenza che è cresciuta sia a livello numerico che di qualità della proposta.
Ad ogni modo questo è un album che accontenterà tutti gli aficionados del death metal più intransigente e che spazza anche gran parte degli ultimi lavori di band ben più blasonate. Non originali forse, ma tanto concreti e capaci. Acquisto quasi obbligatorio, cari death metallers!

Recensore: Sergio Vinci
Voto: 78/100


Tracklist:
1. Awakening of the Liar 05:59
2. The Enemy of My Enemy 04:29
3. Ego Te Provoco 05:37
4. Feeling the Fear 03:20
5. A Simple Twist of Fate 04:21
6. Man Kills, God Too 04:40
7. The Fathers's Sins 03:59
8. The Sleeper Must Awake 02:47 instrumental
9. Sear Me in a Sea of Snakes 04:11

DURATA TOTALE: 39:23 

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