SECRETPATH - Wanderer and The Choice
Full-length, Art Gates Records
(2013)
Siamo nel sud Italia, precisamente in Calabria ed è qui che è nata una band tanto particolare e folle da poter quasi distruggere ogni connotazione classica del metal come lo conosciamo. Probabilmente provenienti da un "segreto sentiero" ecco a voi i Secretpath, quartetto calabrese composto da Paolo Ferrante (voce), Domenico De Cicco (basso ai tempi della release), Pierluigi Ammirata (chitarra) e Francesco Borrelli (batteria). Il platter è curato dall'etichetta discografica spagnola Art Gates Records nota per essersi curata di alcune formazioni del territorio. Definire con un genere specifico questi quattro cosentini è un'impresa ai limiti dell'impossibile: essi miscelano Technical Black Metal con sonorità Death e Operatic. Il vastissimo range di voci di Ferrante, infatti, riesce con versatilità a coprire numerosissimi stili garantendo sempre soluzioni nuove e inaspettate.
Siamo nel sud Italia, precisamente in Calabria ed è qui che è nata una band tanto particolare e folle da poter quasi distruggere ogni connotazione classica del metal come lo conosciamo. Probabilmente provenienti da un "segreto sentiero" ecco a voi i Secretpath, quartetto calabrese composto da Paolo Ferrante (voce), Domenico De Cicco (basso ai tempi della release), Pierluigi Ammirata (chitarra) e Francesco Borrelli (batteria). Il platter è curato dall'etichetta discografica spagnola Art Gates Records nota per essersi curata di alcune formazioni del territorio. Definire con un genere specifico questi quattro cosentini è un'impresa ai limiti dell'impossibile: essi miscelano Technical Black Metal con sonorità Death e Operatic. Il vastissimo range di voci di Ferrante, infatti, riesce con versatilità a coprire numerosissimi stili garantendo sempre soluzioni nuove e inaspettate.
La band che si è formata a Cosenza nel 2008 aveva lasciato alle spalle già due EP chiamati rispettivamente The Choice e Wanderer. Questo nuovo lavoro e primo full della loro carriera dovrebbe rappresentare la summa di ciò che i cosentini hanno creato e elaborato nel corso della loro formazione artistica. Senz'altro siamo di fronte a un album pregiato dalle mille sfaccettature che colpisce già dall'artwork semplice ma evocativo.
Il viandante rappresentato dal bambino si trova in un bivio molto particolare: da una parte le nuvole sovrastano la strada mentre il secondo sentiero è immerso nella natura. Ovviamente questa copertina gioca anche con il nome stesso della band. Andando più nel profondo del disco possiamo notare come già dalla prima traccia The Path i Secretpath vogliono mettere subito le cose in chiaro: riff tecnicissimi di chitarra ai limiti del tremolo picking, un basso convincente e, soprattutto, la grandissima versatilità vocale di Paolo Ferrante. Egli riesce da subito a muoversi con destrezza dal growl, allo scream, al baritono, al pig squeal e al pulito come noteremo in tutte le altre tracce. Essenzialmente dal punto di vista chitarristico sono fortissime le ispirazioni a gruppi storici come Mayhem, 1349 e, in generale, a tutto il black metal (ovviamente con influenze moderne nel sound). Le atmosfere, d'altro canto, sono a volte tendenti al Gothic e al Doom grazie a uno squisito gusto per la decadenza e l'occulto. I Secretpath affrontano perlopiù temi filosofici inerenti alle scelte umane e analizzare il tutto nel dettaglio sarebbe un'impresa quasi impossibile. La profondità con cui essi hanno curato la release è encomiabile. Già esaminando From The Woods of Lilith notiamo una grande raffinatezza stilistica grazie anche alla cupidigia vocale e ai growl molto gutturali. Non ci sono mai momenti inaspettati durante l'ascolto del pezzo.
L'occultissima e silenziosa Nunc Sunt Flores, grazie ai toni molto bassi del cantato, riesce a donare varietà al tutto. Tutti gli strumenti cooperano sinergicamente ma, allo stesso tempo, delicatamente alla creazione di un'atmosfera quasi misterica e sovrannaturale.Still Darkness of The Abyss è un'altra buonissima traccia dove si sentono alcune leggerissime ispirazioni al sound dei Dimmu Borgir nei primi secondi della intro. Lo stile resta pressapoco lo stesso rispetto a ciò che abbiamo sentito in precedenza: grande tecnica chitarristica che riprende moltissimo da gruppi Black e Tech Death recenti come Blotted Science, il vastissimo registro vocale di Paolo Ferrante ci dona sempre vivacità e cambiamento. Anche il quinto brano I've Chosen è una dimostrazione di impegno e dedizione al metal: la band, seppur con pezzi un po' somiglianti tra di loro (e questa è una leggera pecca) riesce sempre ad essere coerente con se stessa nonostante uno stile variegato e multiforme. Essence of Chaos è un brano maggiormente confluente nelle tendenze Death Metal e Ammirata in molti frangenti diventa il protagonista indiscusso della situazione grazie a vorticosi e frenetici riff di chitarra. La settima The Dark Forest of My Insanity è un pezzo magistrale grazie a delle ottime parti di batteria che mutano e si diversificano di secondo in secondo e a un andamento talvolta molto galoppante. I breakdown sono situati in modo abbastanza congeniale e coerente con la struttura trattata. In Praecipiti Esse segue un po' la scia di Nunc Sunt Flores grazie a un brano cupo dalle atmosfere quasi tendenti al Funeral Doom Metal mediante anche il cupo impianto vocale adattato.
Notare anche la scelte dei titoli in latino per queste particolari tracce che si discostano sia come intensità che come tema musicale generale dalle altre. And So I Return to The River è un'altra manifestazione di creatività e originalità grazie anche alla splendida interpretazione vocale nel refrain, vero punto forte di questa canzone grazie anche al riff tremolante di Ammirata. La finale traccia è rappresentata da I'm Your Guide caratterizzata sempre dai campi di atmosfera e da un buon gusto per le sonorità Progressive che, in realtà, sono disseminate qui e lì nella release.
I Secretpath ci fanno capire questo: se noi vogliamo scegliere un sentiero dobbiamo fare i conti con noi stessi ed è quindi nostra scelta amare o meno questo disco. Loro sicuramente ci indirizzano in ciò e probabilmente ci consiglieranno la strada migliore grazie alla loro dedizione e creatività che in molte band di oggi si è persa. Qualche neo si riscontra in alcune atmosfere leggermente piatte e sull'eccessività somiglianza di alcuni frangenti tra un brano e l'altro. Tralasciando questo, però, la release è ottima e lo stile rimane molto variegato, pulito e ben eseguito da tutti i componenti della band.
La formazione sta intraprendendo, però, anch'essa un sentiero che li sta portando verso nuove direzioni e probabilmente nella prossima release ne vedremo delle belle perché, da come abbiamo intuito dagli scorsi Ep, i cambiamenti ci sono e si vedono. Quindi imbocchiamo tutti il sentiero dei Secretpath, non ne rimarremo sicuramente delusi.
Recensione a cura di: Davide Cantelmi
Recensione a cura di: Davide Cantelmi
VOTO 86/100
Tracklist:
1. The Path 05:11
2. From the Woods of Lilith 05:54
3. Nunc Sunt Flores 05:17
4. Still Darkness of the Abyss 05:53
5. I've Chosen 06:24
6. Essence of Chaos 04:40
7. The Dark Forest of My Insanity 06:38
8. In Praecipiti Esse 05:27
9. ...and So I Return to the River 06:31
10. I'm Your Guide 06:33
Tracklist:
1. The Path 05:11
2. From the Woods of Lilith 05:54
3. Nunc Sunt Flores 05:17
4. Still Darkness of the Abyss 05:53
5. I've Chosen 06:24
6. Essence of Chaos 04:40
7. The Dark Forest of My Insanity 06:38
8. In Praecipiti Esse 05:27
9. ...and So I Return to the River 06:31
10. I'm Your Guide 06:33
DURATA TOTALE: 58:28
Nessun commento