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DAWN OF A DARK AGE - The Six Elements, Vol.3 Fire

Full-length, Self-produced
(2015)

Dal sottobosco Italico, sempre in fermento e in crescita, i Dawn Of A Dark Age, guidati da Vittorio Sabelli come polistrumentista e dal finlandese Raato, in forze anche nei Graveborne alla voce, danno alla luce il terzo capitolo della loro ambiziosa pentalogia degli elementi, in questo caso dedicata al Fuoco, sia distruttore che generatore di vita.
Il linguaggio è si Black Metal, ma solo come matrice originaria di un affresco, quello di “Vol. 3 Fire”, che poi si snoda attraverso continue mutazioni e contaminazioni, dall 'avantgard metal al jazz, all'epic metal di matrice nordica fino a echi di musica classica e folk psichedelico. Alcuni elementi assolutamente estranei (o almeno inusuali) come il clarinetto e il sax, per citarne alcuni, rendono il lavoro assolutamente interessante e incredibilmente omogeneo nella sua totale naturalezza che è capace di inglobare in se questi “corpi estranei” che pur lasciando perplessi ad un' ascolto iniziale , convincono e risultano vincenti alla fine. Davvero una bella sorpresa questi Dawn Of Dark Age. 

In alcuni punti, benché distanti anni luce dal genere proposto, mi hanno ricordato i Celestial Season, una band che ormai i più hanno dimenticato, ma che secondo me si proponevano, almeno idealmente, di sviluppare un linguaggio nuovo e finalmente slegato dagli stereotipi, in cui la Musica, intesa come Arte a 360°, si potesse finalmente sentire libera di scorrere e fluire senza limiti o barriere preconfezionate e codificate. Nella sua interezza “Vol. 3 Fire” è una grande disco, un lavoro per menti aperte e che racchiude in se il fuoco della creazione più sincera e duratura. Non me la sento di segnalare una canzone rispetto ad un'altra, io lo considero un manifesto nella sua interezza ed integrità, talmente sono belle le continue sfumature che il dipinto sonoro si forma nella mente durante il suo ascolto. 
Sia ben chiaro, io parto dal presupposto che bisogna avere una mente preparata per poterlo gustare appieno. In alcuni punti, certe soluzioni non sono così immediate, e diciamo che sicuramente alcune scelte stilistiche richiedono un certo background che ai più risulta , per ovvi motivi d'età, difficile d'avere nel proprio DNA d'ascolto. 

Parlando dal lato puramente tecnico come auto - produzione è oltre le aspettative, anche se il suono della drum machine spesso risulta slegato un pò dalle trame d'insieme, ma è un dettaglio che solo dopo ripetuti ascolti si nota, il suono delle chitarre è molto medioso e crea quel wall of sound molto epico che sta benissimo, ed ho apprezzato molto l'idea di tenere le linee di basso presenti e corpose, cosa che rende il tessuto connettivo dell'insieme molto ben bilanciato. Il cantato è di alto livello e si sente che è stato fatto con un certo criterio, quindi ottima prova. Anche le parti diciamo “in acustico” come gli archi ed il clarino sono ben assemblate e bilanciate, quindi complimenti ancora per l'ottimo lavoro svolto. L'album è a tiratura limitata e quindi vi consiglio da affrettarvi ad acquistarlo, in quanto ne vale veramente la pena. 

Segnalo inoltre che al momento la band sta lavorando al IV capitolo “Air” che uscirà il 1 gennaio 2016 e conterrà anch'esso sei brani, come i precedenti “Earth” e “Water”. 
Bravi ragazzi, sono curioso di vedere come prosegue la saga e resto in attesa del prossimo capitolo!

Recensione di: D666
Voto: 75/100

Tracklist:
1. Awakening of the Old Falme 01:48 instrumental
2. Enonga’s Bells 1566 A.D. 06:18
3. Pompei (Vesuvio’s Waltz) 07:12
4. Winter Solstice 07:58
5. Homecoming 07:43
6. Outro N.3 (Kvlt of the Fire) 05:01
DURATA TOTALE: 36:00

https://www.facebook.com/dawnofadarkage
http://dawnofadarkage.bandcamp.com/album/the-six-elements-vol-1-earth

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