Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

ISZOLOSCOPE - False Vacuum (Review)

Full-length, Anti-Zen Records
(2016)


“Con le loro malattie e le droghe per l'orgasmo e le loro asessuate forme di vita parassite - 
Le Genti di metallo pesante di Urano erano avvolte in fredde nebbie blu di banconote vaporizzate - 
e le Genti Insetto di Minraud con musica di metallo”  
William S. Burroughs.

Esistono molti modi di concepire la musica estrema. Da seminali band quali Napalm Death o Carcass, passando dai Deicide o Marduk, arrivando ai giorni nostri con milioni di altre realtà, più o meno estreme, più o meno valide.
Ma per chi pensasse che la musica estrema si possa esprimere solo attraverso il cosiddetto “Metallo Pesante”, bhe, si sbaglia, e alla grande. Esiste una sorta di realtà parallela di pionieri dell'estremismo sonoro, che non usano gli strumenti convenzionali del rock, ma usano campionatori e sequencers, software e virtual instruments, macchine e loop digitali. Sto parlando di gente che fa del terrorismo fonico attraverso la manipolazione del rumore bianco e che crea vere e proprie scultore soniche e mondi digitali in linguaggio binario, fatti per annichilire e smantellare la nostra personale percezione oggettive del reale. Mi riferisco a nomi quali Converter, Winterkalte, Imminent Starvation, Ah Cama-Sotz, per citare i più famosi, e tra di essi, Iszoloscope.

La musica Industriale ha sempre fatto da tramite e da nexus tra il linguaggio moderno e modernista contemporaneo e l'alienazione che da esso ne deriva, come una sorta di subconscio collettivo fatto di incubi e paure per un presente (ma anche un futuro) che non tenderà mai al miglioramento, ma, al contrario, ci porta solo disperazione e deriva sociale. Ed è in questo costante “presente imperfetto” che si disegnano i cupi presagi digitali di “False Vacuum”. Brandelli di beats e patterns sequenziati e saturi di distorsione compressa e granulosa, si adagiano su tessuti di ambient eterea e rarefatta, fatta di delay e suoni in dissolvenza, mai costantemente reale, ma spesso vivida e densa, come una coltre grigia che si avvolge lenta su spire di pulsazioni frattali e disarmonie metalliche. Ci troviamo insomma in un non- luogo, in cui il clangore della Musica industriale viene de-costruito e ri-assemblato su una catena di montaggio di rumore ritmico e costante, che forgia e distrugge, lasciando scorie pulsanti, che si insinuano nel sistema nervoso, scavando e scarnificando, e lasciandoci un senso di frenesia mista a muto, lisergico, annichilimento uditivo.

La potenza espressa è notevole, come anche la terra bruciata e i detriti che lascia ad ascolto finito non sono da meno. Non è semplice arrivare alla fine di “False Vacuum”, direi proprio di no. Ma chi ha il coraggio di entrare in questa fabbrica di profonda alienazione e disturbo, ne uscirà sicuramente cambiato, e per quanto le ferite che riporterà saranno profonde, la consapevolezza del dolore e la crescita spirituale che ne derivernno, saranno una più che valida ricompensa per lo sforzo profuso nell'impresa. Lascio quindi solo ai più coraggiosi, ai temerari dell'intelletto e ai curiosi d'indole l'approccio a“False Vacuum”; al resto del gregge lasciamo inconsapevolezza, che spesso è sinonimo di beatitudine. Ma sappiate che a volte non c'è niente di peggio dell'ignorare che la mano che ci nutre e ci accarezza oggi, ci può uccidere e sbranare domani.

Recensione a cura di: D666
Voto 80/100

Tracklist:

1. Awe Gratitude Rapture 05:29
2. Chronophage 06:10
3. Spectral Inverter 05:34
4. Experimenting With Truth (Solve) 04:24
5. Faint Negative Charge 05:50
6. Vacuum Metastability 05:14
7. Relevance Outside Logic 05:40
8. Absolute And Eternal Moral Nighttime 06:00
9. Experimenting With Truth (Coagula) 08:47

DURATA TOTALE: 53:09

PAGINA FACEBOOK

Nessun commento