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WORMHOLE - Songs from the Counter Island (Review)

Full-length, GhostLabel Record
(2016)


“La cosa più misericordiosa al mondo è l’incapacità della mente umana a mettere in correlazione tutti i suoi contenuti. Un giorno, la connessione di conoscenze disgiunte aprirà visioni talmente terrificanti della realtà che, o diventeremo pazzi per la rivelazione, o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di un nuovo Medioevo”. Ecco come si apre la biografia della band per la presentazione di questo suo nuovo album, che offre un concept lirico sulla "cosmogonia che comprende visioni e immagini provenienti dagli angoli più remoti della galassia, in cerca di quelle affinità con le debolezze terrene che saprebbero connettere mondi distanti ancor più di quanto sia sinora in grado di farlo il progresso scientifico-tecnologico."

A distanza di tre anni dal debutto intitolato "The String Theory", i lucani Wormhole tornano con il loro rock/metal venato di atmosfere gothic, ma anche di passaggi vicini al progressive e alla new wave. La melodia è la costante di questo lavoro, soprattutto perchè dietro al microfono troviamo una ragazza, tale Valentina Marvulli, che canta in maniera davvero convincente, con la sua timbrica vellutata e sognante. 
Una volta tanto non ci troviamo di fronte ad una alternanza di voce maschile aggressiva e voce femminile lagnosa. In questo album le parti di voce hanno una loro identità, sono sempre improntate sulla melodia e si sposano bene con il tessuto musicale proposto.

Chi bazzica già band come Lacuna Coil e simili, nonche certi The Gathering, potrebbe trovare subito familiarità con i Wormhole. A tratti la band sa davvero riportare alle atmosfere malinconiche di quelle band e delle loro cose migliori. Canzoni come la opener "Dawn On Deimos" convincono centrando in pieno il bersaglio: grinta, melodia e belle melodie vocali ci trasportano in territori musicali eterei e sognanti, ma non lasciando da parte certi spunti più aggressivi molto indovinati.
Credo che la qualità principale di questa formazione sia proprio questa; offrire all'ascoltatore delle canzoni degne di questo termine, che sappiano emozionare, che siano supportate da una buona padronanza strumentale e che, nonostante tutto, mantengano un certo grado di imprevedibilità. Certo, non tutto quello che troviamo in questo "Songs from the Counter Island" è esattamente esaltante. Un episodio come "Pandora’s World" a mio avviso rivela qualche incertezza compositiva, un senso di non compiutezza insomma. Sebbene la canzone in sè sia assolutamente su livelli più che sufficienti, a volte fa apparire la band non a proprio agio nel gestire episodi dove il livello di aggressività sale o si deve amalgamare con altre parti più riflessive.
Quando si ha nella propria band un diamante grezzo come la cantante Valentina Marvulli, la strada da percorrere per certi versi è tutta in discesa, grazie alle sue doti canore, ma anche a volte in salita, perchè un approccio vocale come il suo si esprime al meglio in episodi più atmosferici e "contenuti", come ad esempio in "Lost In The Blue", una ballata non esattamente originale ma piacevolissima nella sua dolcezza venata di malinconia.

Più o meno la strada dei Wormhole è questa, proseguendo l'ascolto. Ci sono tanti ottimi spunti ed è evidente l'approccio professionale dei Nostri, a partire dall'ottima produzione fino alla mera parte esecutiva, che si rivela vincente nei riff di chitarra, mai troppo intricati ma sempre azzeccati sia in fase ritmica che solista. Certo che, quando finalmente la band azzecca tutto, trovando una quadratura totale tra tutte le proprie sfaccettature, come in "Death Star Nemesis", ci accorgiamo del vero potenziale della band, dove chitarre aggressive, atmosfere gothic e voce splendida si fondono per un risultato convincente ed emozionante. 
Consiglio quindi a questi ragazzi di proseguire il loro cammino sulle orme di brani come questo, anche se ovviamente il mio è solo un parere personale e ognuno poi intraprende il percorso che preferisce. 
In conclusione si può affermare che i Wormhole sono ad un piccolo passo dalla piena maturità stilistica, mentre sotto l'aspetto strumentale siamo già su livelli piuttosto alti. Qualche aggiustamento di routine per una band ai propri esordi e credo che i Nostri potrebbero regalarci ottime sorprese molto presto.

Recensione a cura di: Sergio "Bickle" Vinci
Voto: 70/100

Tracklist:
01. Dawn On Deimos
02. Pandora's World
03. Lost In The Blue
04. The Traveller In Darkness
05. Death Star Nemesis
06. The Counter Island
07. Over The Grey Hill
08. The Prudence Of Sannias
09. Ylla

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