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NULLA+ - Stornelli Distopici (Review)

Full lenght - Symbol of Domination Prod. / Metal Throne Prod.
(2016)

I Nulla+, da Perugia,  sono un salto nel tempo che inizia nel medioevo e si ferma ai primi  anni 90, riportandoci poi violentemente nel 2016. Questa, perlomeno, è  la prima sensazione ascoltando “Stornelli Distopici”,  il lavoro del due umbro. Undici tracce registrate assolutanente lo-fi, come la tradizione underground degli anni 90 del black metal primitivo richiede.  Una produzione spesso priva di effetti od artifizi moderni per un totale di 25 minuti circa di musica. Ascoltando attentamente, si sente quest’aurea sulfurea, malata, satanica che aleggia sul lavoro! Ma è più che altro una sensazione, un gelido brivido che scorre lungo tutto  il corpo, un brivido marcio, lercio, totalmente primordiale.

Ma la matrice primigenea  del suono è radicalmente Hard-Core,  al limite del Grind più efferato (chi ha detto Cripple Bastards! Chi è stato!Vi ho sentito!!1), un suono quindi  quasi minimalista nell'insieme,  ma con una voce molto più nitida e tagliente, tanto darendere chiari la maggior parte dei ritornelli, (da qui il punto di partenza del nostro viaggio temporale, il medioevo italiano del centro Italia,  madre di questo tipo di comunicazione ironica, tagliente, sarcastica che i nostri spietati Nulla+ usano per raccontarci la  banalità della vita,  il vivere e, molto più spesso,  il morire).

Una produzione, la loro, che sembra carta vetrata, ruvida! I brani sono veloci, e la durata media assolutamente breve e diretta, veloca ed aggressiva. Degli undici pezzi il più “diverso”/”malato”, resta l'ultima traccia,  “In ospedale per l’eternità”, che si snoda su tempi lenti e malati e sfocia poi in una sfuriata black metal/hardcore brutale,  prima di rallentare di nuovo e concludere in totale malattia. Comunque ,dove la band riesce a miscelare ed equilibrare la ruvidezza con parti “melodiche”e parti strumentali con fiumi di parole, risulta convincente e concreta.  “Stornelli distopici” nasce tramite la collaborazione dell' etichetta russa Symbol of Domination prod.  ed lagreca Metal Throne prod., due ottime etichette note per i loro lavori molto underground. La band composta da Paolo Lombardi alla voce, chitarra (che sferza il tutto con suoni taglienti) e basso, nonché ideatore e mente del progetto,  e da Riccardo Mencarelli alla batteria (una batteria, la sua,  veloce e dirompente che mette a ferro e fuoco tutto l’album) restano un duo interessante e promettente.

Che dire di più, forse per spiegare meglio il tutto si potrebbero prendere i primi Dark Throne,  i gia menzionai Cripple Bastards, un po? di sludge americano, i primi Wretchee e miscelare il tutto per bene, ma proprio bene! A 'sto punto buttateci dentro un poco di noise e quel minimalismo Hard-Core tipico anni 90, aggiungete un po' di sana e malata ironia medioevale, quella da eresia, punibile con la santa inquisizione e forse, ma forse dico,  ci siamo!  Scegliere un pezzo è proprio difficile. E' il classico album da prendere in blocco! O tutto o niente. Qui non si può scegliere! Qui non si fanno prigionieri! O con loro o contro di loro e se proprio, e  se proprio dovessi essere costretto a scegliere, opterei,come già scritto in precenza, “In ospedale per l’eternità”. Pensavo, viste le premesse iniziali, di metterci molto tempo a farmelo girare in testa, invece mi ha conquistato subito! Quell’aurea malata e malignia che avvolge il tutto lo rende un album da avere e diffondere, come i loro stornelli!

Recensione a cura di: Ivano “Bata” Invernizzi.
Voto 85/100.

TRACKLIST:
01. Antidolorifico  01:53
02. L'unica certezza della vita  01:53
03. Negli Occhi  02:53
04. Mammona  03:12
05. Da Nuvola a Nuvola  01:03
06. Il vostro senso di inferiorità non è sinonimo di disparità  01:15
07. Loro ti possono uccidere  01:14
08. Un Uomo  02:15
09. Una Donna  03:46
10. Capire e Valutare  01:30
11. In ospedale per l'eternità  04:38 


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