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FRANCESCO FARERI "Universal Collision" (Recensione)

Full-length, Independent
(2016)

Letteralmente fantastico questo quinto album del chitarrista laziale Francesco Fareri, attivo sin dai primi anni Duemila e che io scopro solo in occasione di questo "Universal Collision". Ma come si dice, meglio tardi che mai! Prendete due tra i più grandi chitarristi rock e metal come Jason Becker e Marty Friedman, che echeggiano molto nel lavoro svolto da questo musicista, e aggiungetegli influenze varie dettate da gente come Malmsteen, Moore, Tafolla, Rondat e altri ancora, e avrete una idea di cosa compone questo piccolo genio della chitarra.
Tra l'altro il qui presente signore è appena tornato da un tour in Giappone, in collaborazione con ESP Guitars per la promozione di questo album, facendo una masterclass didattica al prestigioso istituto musicale MUSICIANS INSTITUTE di Tokyo, spiegando tutti i segreti della sua tecnica. 

Ecco quindi che si spiegano tanti perchè su questo album e su un artista che in questi dodici episodi mette sul piatto tutta la sua maestria, senza però mai strafare, ma avendo sempre un occhio di riguardo per la buona musica e per le canzoni degne di questo nome. Si passa da bordate progressive metal come "Universal Collision" e "Virtual Mind", che aprono il disco con la loro potenza e i loro assoli vorticosi, a episodi come "Deep Sea", dove Francesco si cimenta in qualcosa di molto più riflessivo, con la chitarra che dipinge scenari sognanti e meditativi. I suoi assoli sono sempre tecnici, ma pervasi da un ottimo gusto melodico e ricchi di sentimento. Questa è un'arma che non tutti i musicisti possiedono, soprattutto quando si parla di "shred", "progressive" e album guitar oriented.
Solo i grandi musicisti sanno essere sempre incisivi, tecnici e capaci di donare emozioni sfaccettate all'ascoltatore, e in questo caso Francesco Fareri non ha nulla da invidiare a molti suoi colleghi ben più blasonati! Si prosegue con l'ottimo progressive metal di "Alone", dove emerge anche la sua passione per band come Symphony X e Dream Theater. L'altro elemento che mi ha colpito, continuando ad ascoltare il disco, è la disinvoltura di questo chitarrista nel passare da un tema a un altro nel giro di pochi secondi, non risultando mai caotico. In questo senso, proprio in questo pezzo, dopo il minuto 2.30 circa, c'è un rallentamento quasi spiazzante, che poi si evolve in un crescendo di riff quasi "panteriani", molto saturi e ribassati...colpo da maestro! E sempre riguardo la versatilità, basti sentire cosa succede in "Crystal Space", una suite dove non solo la chitarra è protagonista, ma soprattutto la sezione ritmica di basso-batteria, per un risultato molto fusion-oriented dove la tecnica è portata a livelli davvero pazzeschi. Da capogiro la seconda parte della canzone, dove si ritorna a picchiare duro con riff e assoli che si rincorrono, per un risultato sorprendente e quasi inaspettato. 

Ancora ottimo progressive metal in "Theory of Opposites" e "Parallel Lines", con la chitarra del nostro beniamino che continua a macinare tutto quello che un ascoltatore vorrebbe sentire da un guitar hero. Non c'è un solo ambito in cui questo musicista possa fallire: tecnica, gusto, composizione, fraseggi, arrangiamenti, trasporto emotivo. Tutti questi aspetti sono portati al loro massimo splendore e la batteria, spesso lanciata ad alte velocità, aumenta il livello di adrenalina dei pezzi che quando, per l'appunto si lanciano ad alte velocità, diventano irresistibili.
Potremmo elencare ancora tutti gli episodi fino alla fine, ma non renderemmo giustizia completa ad un prodotto che va assaporato nel suo insieme. C'è ancora posto per un pezzo dal sapore fusion, ovvero "Abstract View", ma fino alla fine il disco mette in mostra tutti gli elementi finora descritti nel migliore dei modi, fino ad arrivare alla fine, col minuto abbondante di puro shred espresso in "Sweepey Todd", dove Francesco sfoga la sua abilità tecnica in un episodio di sola chitarra elettrica, con un lungo e unico assolo.

Il consiglio che posso dare è di fare vostro questo album, che sicuramente è destinato maggiormente ad un pubblico di amanti della chitarra, ma che saprà soddisfare tutti i palati più esigenti e raffinati in ambito rock e metal. Musicista stratosferico!

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 85/100

Tracklist:
1. Universal Collision 05:11
2. Virtual Mind 03:32
3. Deep Sea 02:39
4. Alone 03:56
5. Crystal Space 04:28
6. Theory of Opposites 03:56
7. Parallel Lines 03:21
8. Abstract View 02:51
9. Between You and Me 04:54
10. Black Synthesis 03:33
11. Golden Jail 04:37
12. Sweepey Todd 01:23

DURATA TOTALE: 44:21

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