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WINDROW "Executive Countdown" (Recensione)

Full-length, Independent
(2017)

I Windrow sono una power metal band romana che nasce nel 2000 per volere del cantante Pino Chirico e del bassista Carlo Fantoni. Dopo alcuni avvicendamenti in line-up e la pubblicazione di quattro album e un demo, la band torna oggi con il nuovo, sorprendente, "Executive Countdown". Tutti gli album, compreso questo, sono stati autoprodotti dalla band, registrati e missati da Christian Ice ai “Temple Of Noise Studio” di Roma.
 Entriamo subito nel dettaglio di questo "Executive Countdown", che si rivela sin dalla prima vera traccia "Over Wild" che segue l'intro "Spectrum", come un solidissimo album di heavy-power metal, con tutti gli elementi tipici del genere, suonato alla grande e prodotto in maniera eccellente. Dicevamo riguardo a "Over Wild", ovvero una opener perfetta, sorretta da un up tempo di batteria che si lancia spesso in cavalcate in doppia cassa di "helloweeniana" memoria, con le chitarre sugli scudi nel macinare riff potenti ma anche fraseggi melodici che ben si sposano su questo tessuto. La voce di Pino Chirico si rivela l'arma vincente non solo di questo brano, ma di tutto l'album; i suoi acuti e la sua potente timbrica marchiano a fuoco tutte le canzoni.

"Live Out" si apre con un riff oscuro effettato, per poi esplodere in una heavy metal song trascinante, seppure meno veloce rispetto alla precedente. In questo episodio mi sono venuti in mente diverse volte i migliori Hammerfall, quelli più immediati e "ruffiani", ma questa influenza non è invadente, lascia comunque pieno spazio alle potenzialità dei Windrow, che confezionano un brano dal sapore malinconico ma che fa intravedere una luce in fondo al tunnel. Gran bel brano, che si candida tra i migliori della tracklist, coi suoi cori epici piazzati verso il finale e l'otttimo lavoro delle due chitarre. Si ritorna al puro power metal melodico e potente in "Breaking the Chains", aperta dalla doppia cassa incessante di Ugo Montana, per poi proseguire in un cresendo di emozioni dove le chitarre gemelle spesso si rendono protagoniste e dove le melodie vocali portano l'epicità a livelli altissimi. In questo episodio potremmo tirare in ballo i soliti numi tutelari del power metal, ma quello che mi preme sottolineare è che i Windrow mantengono i piedi sempre ben saldi nei territori dell'heavy metal classico, creando un ponte ben riuscito tra power melodico di scuola tedesca e rimandi sia alla NWOBHM, ma anche al metal a stelle e strisce. Bellissimo anche l'assolo sul finale, che abbellisce un altro pezzo di pregevole fattura!

Si continua con "World Collides", mid tempo hard n' heavy che non sorprende per originalità, ma che fa il suo dovere nel far rifiatare un po' l'ascoltatore verso metà tracklist, dato che finora le velocità dei pezzi sono state spesso abbastanza sostenute, quindi direi che la scelta di questo brano a questo punto del disco si rivela comunque azzeccata.
Passiamo ora alla seconda metà del disco, con la traccia numero 6, "Phoenix Arises From The Ashes", altra cavalcata power dove una colata di metallo puro si fonde con spunti quasi prog. Non c'è molto da dire su questo pezzo, perchè soprattuto dopo il terzo minuto la band dà vita ad un susseguirsi di duelli di chitarra, batteria molto varia che sottolinea ogni passaggio con tecnica e precisione, e in tutto questo i Windrow riescono comunque a mentenere alto il tasso di melodia. Prestazione globale al top!
"Fight 'n' Right" si apre solenne, mentre parte una rullata di batteria dai toni battaglieri a cui poi si sovrappone un riffing teso e oscuro di chitarra, mentre la voce tesse melodie cupe. Successivamente la canzone si apre decisamente e diventa più solare. Dopo la metà del brano inizia il solito rincorrersi di ottime partiture da parte di ogni membro della band, e si torna su territori oscuri con assoli di chitarra che si poggiano su note dilatate di tastiera davvero ben inserite nel contesto. Indubbiamente, in questo caso, siamo di fronte ad uno degli episodi più epici del lotto, e anche il livello tecnico si innalza ancora un pochino più in alto. "Sudden Black Rain" ci riporta su atmosfere leggermente più immediate, dove però non si perde di vista la perizia strumentale, mentre "Save Me" è l'ennesima dimostrazione di power metal melodico, che non aggiunge molto al valore del disco, rivelandosi forse leggermente derivativa, ma d'altronde non è facile arrivare a fine album e consegnare sempre qualcosa di non stereotipato, anche perchè alla fin fine l'ambito in cui si muove la band non ammette tante sperimentazioni. Ci pensa "Keeper Of Fate" a chiudere egregiamente l'opera in questione, una semi ballad che mescola Rhapsody of Fire e Hammerfall, e dove la band sa mostrare il suo lato più intimista.

Per concludere: album davvero ben riuscito per i Windrow, che si muovono in maniera perfetta nell'ambito del power/heavy metal, dimostrando tecnica, ottime intuizioni e dedizione per ogni particolare del disco, compresa l'ottima copertina. Detto questo, mi auguro che riescano al più presto a trovare una buona label che li valorizzi e li porti alle orecchie di molti ascoltatori, perchè hanno tutte le carte in regola per oltrepassare i confini dell'underground!

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 85/100

Tracklist:

01. Spectrum
02. Over Wild
03. Live Out
04. Breaking The Chains
05. World Collides
06. Phoenix Arises From The Ashes
07. Fight 'n' Right
08. Sudden Black Rain
09. Save Me
10. Keeper Of Fate

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