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Intervista: ARCANE TALES

Dopo aver recensito il suo nuovo, strepitoso album "Sapphire Stone Saga" QUI, siamo andati ad intervistare Luigi Soranno, mastermind e polistrumentista degli Arcane Tales. Un progetto di maestoso ed epico power symphonic metal che finora era ingiustamente passato inosservato. Buona lettura!

1) Ciao Luigi e benvenuto su Heavymetalmaniac.it! Presenta per favore il tuo progetto ai nostri lettori!

Ciao Sergio e grazie per questa bella opportunità. Il mio progetto è attivo da parecchio, dato che nasce nella seconda metà degli anni '90 e si sviluppa fino ai giorni nostri. Esso è alquanto intricato e complesso, ma è il connubio perfetto tra la composizione e la scrittura. In effetti non è altro che la trasposizione dei miei libri fantasy in musica.
Inizialmente il tutto parte con una vera e propria band, ma con l'andare degli anni, diventa un vero e proprio progetto personale, dando vita a due (finora) romanzi fantasy (“La Pietra di Zaffiro – Lo Scettro di Kaàly” del 2009 e “La Pietra di Zaffiro – Le Armate del Cielo” del 2013) e a svariate canzoni narranti frammenti estrapolati da questa saga, che compongono varie demo e due album autoprodotti: Battle for Earth (2014) e New Hope Bringer (2015). 

2) "Sapphire Stone Saga" è il tuo nuovo album. Parlaci un po' della sua gestazione.

“Sapphire Stone Saga” racchiude alcuni brani scritti nel corso degli anni, registrati nuovamente per intero nel corso del 2017. Ho cercato di dar loro la produzione che meritavano, al meglio delle mie possibilità, ovviamente (ricordo che comunque per me questo è diventato principalmente un hobby). Quando ho finito il tutto, mi sono reso conto di esser riuscito a dare nuova vita ad ogni brano scelto e ho pensato che sarebbe stato bello condividerle con tutti in un vero e proprio album, una sorta di “best of”.

3) Che significato ha il titolo "Sapphire Stone Saga"?

Be', diciamo che almeno 20 anni della mia vita ruotano attorno a questo nome. Naturalmente esso racchiude in sé la mia vena “artistica”, se vogliamo chiamarla così, sia per quanto riguarda il lato musicale, sia per quello da scrittore.

4) Il tuo amore per i Rhapsody emerge molto dalle note della tua musica. Cosa credi che abbia avuto questa band in più rispetto ad altre, e quali sono le tue altre influenze?

Sicuramente. Essi sono stati i precursori indiscussi del genere, dobbiamo riconoscerlo. All'epoca hanno dato vita e successivamente sviluppato qualcosa che non si era mai visto e sentito (se non solo leggermente accennato da qualche band). Il modo di vedere ogni disco come un film o una sorta di libro musicale era qualcosa che, almeno su di me, ha avuto un fascino particolare, riuscendo a darmi quell'input che mi ha permesso di creare il tutto. Ad ogni modo, le mie influenze sono molte, dato che ascolto più o meno quasi tutti i generi metal. Tra i tanti gruppi che mi hanno influenzato e continuano a farlo ancora posso citare i Symphony X, gli Angra, gli immensi e inarrivabili Iron Maiden, Blind Guardian, Labirynth, Vision Divine, Kamelot, Nightwish, Epica, Dream Theater, Malmsteen, Cradle of Filth, Children of Bodom, Gamma Ray, Helloween, Rage ecc.. ma ce ne sono tanti altri che ad ogni modo adoro, come Testament, Pantera, Arch Enemy, Skid Row, Doro, Metallica, ecc..

5) Sono rimasto sbalordito dalla tua preparazione tecnica. Sia come cantante, che come chitarrista e arrangiatore, sai cavartela molto meglio di band con dieci elementi! Ti chiedo quindi di spiegarci come hai potuto raggiungere questi alti livelli tecnico-compositivi, e per di più su più strumenti.

Ti ringrazio di cuore, anche se io non mi sento poi così altamente preparato, eheheh. Forse il mio lato (mediamente) tecnico è compensato dall'esperienza e dalla passione che ci metto. Cerco sempre di trascrivere in musica un' emozione, non sto lì a pensare quante scale mettere e a quanti bpm farle suonare. Io credo che il tecnicismo in sé sia una cosa che alla lunga stanca. Se le canzoni non hanno un'anima non riuscirai mai a farle apprezzare veramente, ma resteranno un ammasso di note, sicuramente ben suonate, che però saranno solo fini a sé stesse. Ho la fortuna di saper cantare, di suonare discretamente la chitarra e il basso, e con la batteria me la cavo (sono un autodidatta puro). Ovviamente non possiedo una batteria e non avrei il posto fisicamente adatto per averla, ma grazie alla tecnologia “Vst” usufruisco di campionatori. Ti garantisco, comunque, che ogni singola nota è composta e studiata da me seguendo i movimenti reali di un batterista in carne ed ossa. Lo stesso discorso vale per le orchestrazioni (anche se mi piacerebbe avere un orchestra in casa, eheheh).


6) Dove si sono svolte le registrazioni di "Sapphire Stone Saga"?

In casa mia, nel mio piccolo “home studio”. Alla fine mi piace fare tutto da me, e soprattutto, mi piace vedere i miglioramenti di produzione che riesco ad ottenere anno dopo anno. Ho una passione anche per i vari programmi che uso, altrimenti non me ne starei lì a impazzire quando ci sono tanti studio professionali che potrebbero lavorare al posto mio. Cosa non meno importante (forse addirittura fondamentale) è il fatto che sia gratis, eheheheheh.

7) Immagino tu non ti esibisca più dal vivo, essendo il tuo, un solo project. Ti piacerebbe un giorno riformare una vera e propria band e portare su un palco la tua musica?

Guarda, durante i primi anni in cui ero a Verona, ho sofferto parecchio, perché il fatto di suonare era ancora un qualcosa di recente, poi, man mano che il tempo passava, la cosa si è affievolita. Non per questo non salirei anche ora su di un palco per suonare e cantare. In effetti, ho militato in alcune band durante questi anni, una delle quali francese (Kim's Over Silence) con la quale ho avuto il piacere di cantare per 4 date in Francia, appunto, e provare l'ebrezza e il piacere che provano i professionisti, anche se il genere era progressive. Resta comunque il fatto che è stata una bellissima esperienza musicale e umana. Per quanto riguarda il progetto Arcane Tales, l'idea di portare la mia musica su di un palco non mi dispiacerebbe un domani, ma al momento, vuoi per motivi lavorativi o motivi di altro genere, come lo sbattermi per trovare musicisti adatti al progetto, credo rimarrà una cosa poco fattibile. Sono abbastanza realista.

8) Come ti trovi con Broken Bones Records & Promotions e come sei entrato in contatto con questa label?

Che dirti, benissimo!! Non avrei mai pensato un giorno di pubblicare un vero e proprio cd che potesse uscire sul mercato. Per me è la realizzazione di un altro sogno (dopo la pubblicazione dei miei libri). Avevo accantonato quest'idea da anni, visto anche come funziona il meccanismo oggigiorno, ma a quanto pare, nella vita, mai dire mai. Devo ringraziare una persona in particolare che ha creduto fermamente nel mio progetto e ha investito il suo tempo e il suo guadagno nella musica che propongo (sappiamo entrambi chi, vero? eheheh). Fossero tutti così, parecchi musicisti potrebbero coltivare i propri sogni e realizzarli! Lunga vita alla Broken Bones Records & Promotions!!

9) Quali obiettivi ti sei prefissato di raggiungere con Arcane Tales e quali sono i tuoi programmi più imminenti?

I miei obiettivi, ovviamente, sono quelli di continuare a comporre musica che mi piace (in primis) e cercare di regalare emozioni a chi vorrà ascoltarla. Spero di continuare ad avere ispirazione per e dalla saga e di continuare a scrivere altri libri successori ai primi due... solo il tempo potrà dire se sarò riuscito a farlo. Nel frattempo, posso svelarti in anteprima che sto già lavorando ad altre tracce di un vecchio demo. Spero di riuscire a terminare il tutto durante l'anno a venire. Per ora sto lavorando sulle tracce di batteria... vedremo...

10) Ultima domanda un po' scomoda se vogliamo. Come ti pare la scena metal odierna, soprattutto italiana. Analizza se hai voglia i pro e i contro, magari confrontandola con quella degli anni passati.

E' un argomento da trattare con le pinze. Diciamo che ultimamente non seguo più molto attivamente la scena, ma mi rendo conto che i vari nomi che formano lo zoccolo duro dell'Olimpo nostrano sono sempre lì (per fortuna). Al di là di qualche nuovo nome che sta cercando di emergere (e spero ce la faccia) dal fitto sottobosco dell'underground si fa molta fatica in Italia e non. Non tanto per il discorso stesso di produrre album. Credo che purtroppo il mercato musicale in generale (e globalmente) sia saturo e non c'è più quella band in grado di creare qualcosa di veramente nuovo su cui vale la pena di investire. La rete ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Oggi spadroneggiano i social.
Fino a fine anni '90 se volevi farti conoscere e vendere dischi (se avevi la fortuna di produrne) dovevi sputare sangue e cercare di suonare ovunque, magari pagavi anche volentieri per esibirti e dimostrare di essere il migliore, perché sapevi che l'occasione di poter sfondare poteva realmente arrivare. Una volta esisteva la gavetta e forse, in qualche caso, anche la meritocrazia. Oggi le cose non sono proprio così. Tutti si sentono arrivati già dopo il primo demo. Ovviamente i social (io mi ci metto in mezzo) consentono di rendere la propria musica accessibile a chiunque, ma probabilmente non tutti quelli che ascoltano potranno capire e apprezzare realmente e pienamente quanto lavoro tu abbia fatto per ottenere ciò che proponi, a volte solo perché non sei un nome prestigioso o perché, spesso e volentieri, si viene accostati ad una band famosa piuttosto che un'altra. Questo è il motivo fondamentale per il quale non sto lì ad impazzire se a qualcuno non piace la mia musica. I gusti sono diversi, non si può piacere a tutti per forza di cose. Purtroppo oggi non si vive di musica a meno che tu non sia già un nome conosciuto, questa è la realtà dei fatti, ma in fondo mi auguro non sia una verità assoluta. Bisogna sempre credere in ciò che si fa e magari sperare di trovare la chiave di volta della propria vita.

11) Ok abbiamo finito, a te le ultime parole!

Ringrazio te e i lettori di heavymetalmaniac.it per l'attenzione. L'unica cosa che mi sento di dire a chi come me fa tutto questo per piacere e passione è di fare le cose sempre con il cuore. Sono convinto che oltre a voi stessi ciò che proponete piacerà a molte più persone di quanto possiate immaginare!




Intervista a cura di: Sergio Vinci (Kosmos Reversum)

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