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NEROBOVE "Monuments to Our Failure" (Recensione)


Full-length, Independent
(2018)

I catanesi Nerobove ci presentano il loro debut album “Monuments to Our Failure”, dopo aver già pubblicato il singolo “A Rage to Satisfy” e l'EP “Back to Aleph” con il nome di “See You Leather”. La loro musica risulta interessante, visto la commistione di molti generi, prevalentemente thrash, death e black. In brani come “Nekyomanteia” e “Not Waving But Drowning” si sente un tocco di hard-core, con batteria e basso che scandiscono il tipico ritmo da moshpit, con qualche incursione ben studiata nel black e nel technical death (notevole il riff alla Necrophobic in “Nekyomanteia”). 

Si cambia registro in “Diluvio”, nel quale c'è la partecipazione di Gabriele Catania (Gangrenectomy, Fordomth), passando ad un doom/black metal, con chitarre pulite alternate a blast beat frenetico. I Nerobove ci spiazzano in “Of Mud And Bones” (che vede la partecipazione di Giacomo Iannaci dei None Of Us) in cui il groove fa da padrone, creando sonorità alla Rage Against The Machine. Interessante il brano “La Bete Humaine”, citando l'omonimo romanzo Emile Zola. Si tratta di un brano particolare sia dal punto di vista musicale, racchiudendo quasi tutte le sfaccettature di questa band. “Anamnemesis” è un buon brano thrash, anche se spicca particolarmente rispetto agli altri, mentre invece “Gloomy Sunday” (che richiama la “Gloomy Sunday” di Reszo Seress, anche grazie all'intro “retrò”) rappresenta in modo emblematico l'album, essendo sia musicalmente che stilisticamente il manifesto della “poetica” della band, percependosi l'incertezza sul come rapportarsi col passato, intendendolo come un saggio maestro oppure come un losco figuro da evitare. 

Nel complesso un bell'album, in cui fa piacere vedere che le band di oggi stiano iniziando a scrivere musica non in modo scolastico, seguendo semplicemente le regole specifiche del genere musicale, ma che stiano subordinando l'utilizzo di queste regole al fine di creare qualcosa di emotivamente e intellettualmente coinvolgente e stimolante, seppur citando generi del passato. 

Recensione a cura di: Andrea “Maelstrom” Bignardi
Voto: 75/100 

Tracklist:

1. Nekyomanteia 06:19
2. Not Waving but Drowning 04:19
3. Diluvio 06:30
4. Of Mud and Bones 06:17
5. La bête humaine 07:43
6. Anamnemesis 04:31
7. Gloomy Sunday 07:36

DURATA TOTALE: 43:15

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