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Tempo per essere eroi: SAINTS TRADE (Intervista)



Ecco come si conclude la nostra recensione di "Time To Be Heroes", nuovo album dei Saints Trade: "Si arriva alla fine dell’ascolto con la consapevolezza di aver ascoltato un album davvero piacevole e che sicuramente farà la gioia degli amanti di sonorità hard rock, quell’hard americano che tanto spazio concede alle melodie". Curiosi? Leggete anche questa intervista!

1) Perché il titolo "Time to be heroes"? Perché proprio adesso è il tempo di essere eroi? E chi sono questi eroi?
Il titolo del nostro nuovo album è nato dopo una riflessione sui nostri stati d'animo prima, durante e dopo la lavorazione del disco. Mentre andavamo avanti col progetto, piano piano veniva a galla una sorta di fil rouge che connetteva tutti i brani. Non si tratta di un concept album, sia chiaro. Tutte le canzoni però in qualche modo parlano della vita e delle sue difficoltà, di come le persone possano essere eroi senza compiere per forza atti estremi ma semplicemente affrontando le fatiche di tutti i giorni. L'album parla ed è dedicato a queste persone, a chi fa in maniera ordinaria qualcosa di straordinario e a chi fa in modo straordinario qualcosa di ordinario. Anche per noi come band vale lo stesso discorso: abbiamo incontrato e affrontato difficoltà e intoppi durante il nostro cammino, riuscendo però sempre ad andare avanti, anche con l'aiuto della musica. E ora è arrivato il tempo di osare.

2) Come nasce musicalmente Time to be heroes? Quali sono le tematiche trattate? Sono collegate al titolo dell’album?
L’album è frutto di un lavoro corale. Ognuno di noi porta la propria idea originale per una canzone, che poi viene arricchita e raffinata grazie al contributo degli altri. E' un lavoro che richiede tempo, naturalmente, e tante ore passate a sudare in sala prove. Alla vecchia maniera, diciamo, un po' controcorrente rispetto all'uso che oggi viene fatto a piene mani della tecnologia anche in fase compositiva. Le tematiche delle canzoni sono svariate: l'opener del disco, Livin' to Rock, è una sorta di autocelebrazione della band per il nostro decennale; Higher e Queen of Love raccontano da due punti di vista diversi il nostro grande amore per la musica e il suo potere salvifico; Night Children affronta la maledizione dell'essere 'diversi' attraverso una storia vampiresca; The Rose è un inno alla rinascita sentimentale; Two As One è un brano introspettivo sul significato dell'invecchiare; Destiny parla di cosa significa fare il proprio dovere fino in fondo finché il destino non ci mette la zampa. Insomma ce n'è per tutti i gusti, ma sempre con l'idea di fondo che essere eroi vuol dire anche affrontare le fatiche di tutti i giorni.

3) Ho trovato l’album compagno ideale per un lungo viaggio in auto. Vi ritrovate in questa descrizione o pensate che invece sia un album da ascoltare in un altro contesto?
Ne siamo davvero felici, condividiamo questa idea e ci fa piacere che la nostra musica possa essere un'ideale compagna di viaggio, sia che si guidi sulla Route 66 o in A14, sul litorale, nelle stradine di campagna o su per i tornanti di montagna. Semmai speriamo che non faccia premere troppo sull'acceleratore... In realtà, allo stesso modo si può godere "Time to be Heroes" anche in relax sdraiati sul divano o per scaricare la tensione al ritorno da una dura giornata di lavoro. Naturalmente col volume a palla, per la gioia dei vicini.

4)  Ci presentate la band? Ci fate un po' di storia?
I Saints Trade nascono nel 2009, quindi abbiamo appena passato il giro di boa dei dieci anni di carriera. La band ha avuto una prima svolta nel 2010, con l'ingresso di Claus alla chitarra, e poi la formazione si è stabilizzata con quattro elementi, affrontando così svariati live tra cui uno indimenticabile in Inghilterra. Nel 2012 esce il nostro primo EP autoprodotto, "A matter of Dreams", a cui segue nel 2015 il primo vero full length: "Robbed in Paradise", con la label LogicILlogic, registrato al Pri Studio di Roberto Priori. In tutto sono tre i singoli (con video) tratti da questi due primi lavori: Face in the Mirror dall'EP, ancora oggi molto richiesta dal vivo; California e Dreams Running Wild dal disco successivo. Dopo una lunga serie di concerti e qualche altro cambio di line up, nel 2019 la band rimane un terzetto formato dal Santi Libra, frontman e fondatore della band, Claus alle chitarre e Andrea Sangermano al basso. Anche per il nuovo album, distribuito dalla Art Of Melody music/Burning Minds music group, ci siamo rivolti a Priori nelle vesti di produttore. Proprio Roberto è ospite sul brano Queen of Love, mentre il primo singolo Higher vede il duetto di Santi con la talentuosa Eleonora Mazzotti. Tutti i brani vantano poi la preziosa presenza di Pier Mazzini alle tastiere e Giacomo Calabria alla batteria.


5) Quali sono le vostre maggiori influenze? Quali i vostri gruppi preferiti?
Ognuno di noi ha influenze diverse nell'ambito del rock, ma è proprio l'unione di queste tre 'visioni' musicali che ha portato a sviluppare il sound originale della band, fatto di chitarre sferzanti, linee di basso massicce e voce di grande presenza e spessore. Le nostre canzoni hanno brani rocciosi e riff corposi mescolati con melodie e ritornelli orecchiabili, che restano bene impressi. E' uno stile che ci piace e ci viene abbastanza naturale. Merito appunto delle tante band che amiamo: da mostri sacri come Deep Purple, Thin Lizzy, Led Zeppelin e Black Sabbath a leggende dell'Aor come Europe, Journey e Bryan Adams; dagli intramontabili Iron Maiden e Guns 'n' Roses fino ai Metallica e agli In Flames, passando per Whitesnake e Dokken. Ma nei nostri ascolti non mancano naturalmente il blues e persino i grandi cantautori italiani.

6) Come pensate di far conoscere al pubblico il vostro nuovo lavoro? Pensate di intraprendere una tournee a supporto?
Prima di tutto, dal disco sono stati estratti due singoli: Higher e Livin' to Rock, ed entrambi i video si possono trovare sui soliti canali social. Poi ci stiamo muovendo per poter fare alcune date e partecipare a qualche festival di supporto all’album. Abbiamo già debuttato col nuovo album allo Slaughter di Paderno Dugnano, il 20 dicembre scorso, in apertura ai Bonfire. Ma ci piacerebbe riuscire a mettere in piedi un vero e proprio tour, che attualmente è in fase di definizione. Sopra ogni cosa però vorremmo portare la nostra musica fuori confine, allargando gli orizzonti e provando a confrontarci con un pubblico diverso da quello di casa. Il nostro vero sogno nel cassetto è andare a suonare in Giappone, un giorno.

7) Cosa ci si deve aspettare da un vostro concerto?
Divertimento e tanta passione. Sul palco ci mettiamo l'anima e siamo noi i primi che si divertono. La nostra intensa passione per la musica, poi, genera una bella empatia tra di noi, che è un'altra delle nostre caratteristiche. E crediamo che questo si trasmetta anche al pubblico, che così viene facilmente coinvolto nei nostri show. Un piccolo delirio rock'n'roll in cui si canta, si balla, si battono le mani... e perché no, si flirta.

8) Avete in cantiere già della nuova musica o preferite aspettare che passi del tempo tra un album ed un altro per evitare che si possano ripetere le stesse influenze?
Al momento ci stiamo concentrando soprattutto sulla promozione del nuovo album, essendo fresco di stampa. Ma nel cassetto abbiamo ancora diverse cartucce da sparare. Quando abbiamo composto "Time to be Heroes" ci siamo trovati con 15 brani scritti in pochi mesi, tra cui abbiamo scelto gli 11 da incidere. Quelli che sono rimasti indietro, però, non li vogliamo certo buttare via. Ci metteremo mano, insieme ad altro materiale che verrà fuori. Da due anni a questa parte siamo in una fase molto 'ispirata' e prolifica, come dimostra anche il lavoro fatto per questo disco. Quindi diciamo che al momento vogliamo concentrarci sul nuovo album, ma non è escluso che non si possa tornare presto in studio. Il tempo, e soprattutto la risposta del pubblico, ce ne daranno la conferma.

9) Per concludere, lascio a voi l’ultima parola…
Grazie infinite Daniele per l'attenzione e lo spazio che ci avete concesso. Ne approfittiamo per salutare i lettori di Heavymetalmaniac, invitando tutti ad ascoltate il nostro album. Se vi dà una bella botta di energia positiva, vuol dire che abbiamo raggiunto lo scopo. Contattateci su Facebook, anche per esprimere le vostre opinioni sulla nostra musica: ci farete contenti. E non dimenticatevi di seguirci dal vivo. Il prossimo concerto lo giochiamo in casa, a Bologna, il 25 gennaio all’Alchemica music club insieme agli Alchemy. Vi aspettiamo!

Intervista a cura di John Preck

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