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DAMIANO BIASUTTO "Dangerous Railway" (Recensione)


Full-length, Autoprodotto
(2020)

Sonorità che si rifanno apertamente al metal anni ottanta di stampo inglese è la base sonora su cui il polistrumentista Damiano Biasutto fonda la sua proposta musicale. Dopo l’esordio dello scorso anno “Minstrel of the Dark” torna con questo secondo lavoro Dangerous Railway, composto da otto tracce strumentali tra cui la chiusura affidata alla cover di “Hearts on Fire” degli Hammerfall. C’è da dire che Biasutto conosce bene la materia della N.W.O.B.H.M. e vi si destreggia molto bene, tra riffing d’impatto, solos ben eseguiti e strutture sonore molto ben congegnate (The Hound and the Pray). 

Sicuramente un progetto strumentale comporta dei rischi, laddove per sopperire stabilmente alla voce, bisogna trovare degli escamotage che possano tenere vivo l’interesse durante l’ascolto. Biasutto ci riesce per ampi sprazzi, ma è altrettanto vero che la musica proposta, per tipologia di riffing e di costruzione della canzone avrebbe trovato maggior compimento con una voce. Infatti ci troviamo di fronte a canzoni che con una voce avrebbero avuto un impatto maggiore, che la solista non riesce sempre a sostituire (Hard Approach). Evidente l’influenza dei primi Maiden, quelli con Paul Di Anno, sia nelle armonizzazioni che nel modo di costruire i riff. Dangerous Rainway è un lavoro piuttosto omogeneo nella proposta, non discostandosi dal genere proposto, e questo alla lunga, basandosi su un solos continuo che sostituisce la voce, diventa un limite per questa proposta, mancando quell’elemento di distinzione che solo la voce può contribuire a dare. 

In una musica strumentale ci si aspetterebbe più varietà per provocare maggiore interesse. Uno dei momenti migliori lo troviamo nella potente “Last Change” in cui le diverse parti di cui è composta la canzone, sono ben bilanciate e le melodie sono molto interessanti. Per chi scrive, a riconferma di quanto già detto, questo è un progetto valido, ma ha bisogno di una voce potente per fare il salto di qualità, la sola chitarra solista non riesce a sopperire appieno a questa mancanza. Allo stesso tempo va riconosciuta la bontà di quanto proposto, sia in tema di idee che di capacità tecniche. E’ un ascolto sicuramente consigliato per gli amanti della N.W.O.B.H.M. 

Recensione a cura di John Preck
Voto: 65/100 

Tracklist:
1. Dangerous Railway
2. Burning Blade
3. The Hound and the Pray
4. Alone but Free
5. Hard Approach
6. Last Chance
7. Waves
8. Hearts on Fire (Hammerfall cover)

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