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KARNAR "Executions" (Recensione)


Full-length, Independent
(2022)

Brutal death metal dal Piemonte. La band di stanza a Novara, sorprende con un concentrato di furia e tecnicismo. Repentini cambi di tempo, suoni ribassati, drumming esasperato, riffing dinamico, tempi dispari, ritmiche estreme, sono questi gli ingredienti principali dei Karnar. Siamo di fronte ad una band che fa propri i dettami dell’estremo, partendo da basi solide, che hanno come nume tutelari band come Cannibal Corpse, Malevolent Creation dal fronte americano (“Doomsday”), ma anche Aborted e Pestilence dal fronte europeo (“War”). 

Da qui partono per il loro viaggio verso l’estremo. Un assalto suddiviso in sette brani per una durata che non raggiunge neanche la mezz’ora di durata. Un tempo ragionevole che permette di godere appieno di sonorità così pesanti. La voce di Ale si destreggia bene tra profondi growl e improvvisi scream, generando una buona dinamicità nelle vocals che risulta elemento in più, in una musica già dinamica di suo. Se consideriamo “Executions” l’esordio sulla lunga distanza dopo l’ep del 2017, possiamo apprezzare la maturità raggiunta dalla band che non ha avuto fretta di immettere sul mercato la propria musica ma l’ha fatta maturare al punto giusto. Una scelta questa davvero apprezzabile. Ottimo il lavoro del chitarrista Marius, dinamico, pesante, con ottime idee in fase di riffing e interessanti solos inseriti in più punti, sempre con gusto e tecnica (“Till The End”). 

Il pregio di questo lavoro sta nella dinamicità delle soluzioni. L’assalto sonoro non è un semplice monolite, ma al suo interno è possibile riscontrare la creazione di diverse atmosfere, ben amalgamate tra di loro che sfociano anche in momenti djent come sul finale di “War”. Queste sono sfumature che rendono il lavoro ben riuscito. Un brano come “Cockroaces” con il suo riffing contorto e la sua struttura complessa fornisce il peso della qualità della band, con solos di chitarra notevoli e una mattanza ritmica che non lascia prigionieri! Se si vuole essere travolti dal death metal più brutale bisogna lasciarsi trasportare da un brano profondamente pesante come “Demon”. 

La qualità di un album come “Executions” è nel non porsi dei limiti compositivi. I ragazzi dei Karnar, restando dentro il death metal più estremo hanno cercato di aggiungere più sfumature possibili, creando di fatto sette brani dall’impatto devastante e che riescono tutti a vivere di luce propria. Non posso che consigliare questo album a tutti gli amanti delle sonorità più estreme.

Recensione a cura di John Preck
Voto: 75/100 

Tracklist:
1. Execution 
2. Cockroaches 
3. Demon 
4. Till the End 
5. War 
6. Death Priest 
7. Doomsday

Line-up:
Marius - Guitars
Ale - Vocals
Matteo Scotti - Bass

Web:
Bandcamp
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