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DOGMATHICA: Italia all'ennesima potenza


I Dogmathica hanno riportato in auge quel particolare modo di intendere il thrash metal degli anni Novanta, quando formazioni come Pantera, Machine Head o i nostrani Extrema dettavano le regole per l'evoluzione di questo genere musicale. Abbiamo recensito il loro nuovo album QUI intitolato "Schema", e lo abbiamo trovato decisamente buono! E quindi la parola va alla band!

01 – Ciao ragazzi e benvenuti sulle pagine di heavymetalmaniac.it. Per prima cosa vi chiederei di presentare i Dogmathica ai nostri lettori… 
Grazie a voi heavymetalmaniac.it, per averci concesso questo spazio! I Dogmathica sono una band proveniente da Cagliari in Sardegna e attiva dal 2006. Dopo vari cambiamenti in seno alla line-up ed esperienze live la band trova stabilità nel 2017, anno in cui incide l'album di debutto “Start Becoming Nothing” uscito nel 2018. Il 2019 presenta due novità per la band: il mio ingresso in formazione come cantante e la scelta di proporre brani in lingua italiana. “Schema” è un album aggressivo che ingloba svariate influenze, tutte riconducibili all’evoluzione del thrash metal negli anni ’90; troviamo pertanto richiami a bands come Pantera, Mudvayne ma anche melodie scandinave inserite in un riffing serrato caratterizzato da ritmi forti. 

02 – Cosa vuole rappresentare un titolo come “Schema”? 
In psicologia cognitiva uno "schema" è un modello di pensiero e comportamento che organizza le informazioni e le relazioni tra di esse. "Rompere lo schema" significa permettere a noi stessi di rispondere diversamente a uno stimolo, sbarrando l'antica strada e iniziando a percorrerne una nuova e alternativa. Altresì per "uscire dagli schemi" è necessario allenare il coraggio, iniziando a fare ciò che temiamo. Con il nostro nuovo album "schema" abbiamo voluto fare una scelta controcorrente e audace: la rappresentazione di un nuovo corso maturato con sacrificio espresso in modo chiaro e diretto. 

03 – Quali motivazioni vi hanno spinto a passare dalla più classica lingua inglese all’italiano? 
Un dibattito molto in voga nei famigerati e ormai lontanissimi anni Ottanta, a proposito dei gruppi indie nostrani, riguardava la scelta di cantare o meno in italiano. Anche se la cosiddetta new wave italiana, con Litfiba, CCCP (etc.) aveva sdoganato l’uso della lingua madre nel rock, l’inglese era una scelta quasi inevitabile per la stragrande maggioranza delle bands. Andava di moda dire che l’inglese serviva ad attirare un potenziale pubblico internazionale, per gruppi che a malapena riuscivano a farsi conoscere in patria. Non parliamo dell’esempio opposto dei Negazione e in egual misura di altre bands hardcore, che avevano avuto popolarità all’estero nonostante cantassero in lingua italiana. Negli anni Novanta tutto cambia: sulla spinta dello stimolo delle posse, che nell’hip hop hanno bisogno di comunicare più facilmente con il pubblico, l’italiano diventa l’idioma obbligato al quale si adeguano in tempi rapidi anche gruppi di matrice più rock, come ad esempio Casino Royale e Afterhours, scoprendo un potenziale espressivo che non si immaginava neppure. Da allora non si è più tornati indietro; chi vuole cimentarsi nel mondo della musica a parer mio non dovrebbe porsi neanche il problema. 

04 – Non trovate che questa scelta un po’ controcorrente possa limitare il vostro campo di azione?
Qualcuno può non aver visto di buon occhio la scelta di cantare in italiano. Limitante, Autopunitivo. La verità è che io ho sempre amato e scritto musica con testi in italiano e nella musica non esistono limiti. Tutti noi da bambini abbiamo cantato canzoni in inglese di cui non conoscevamo nemmeno il significato… “Cantando in inglese è più semplice avere un pubblico internazionale”; L'Italia sta attraversando un nuovo periodo storico pessimo e proprio per questo ho pensato che non potesse esserci un momento migliore per cantare in italiano. Non bisogna temere i momenti difficili. 


05 – Cosa vogliono esprimere e a chi si rivolgono le vostre canzoni? 
Le nostre canzoni si rivolgono a quante più persone possibili. A chiunque voglia di farsi trascinare dalla nostra musica, per cercare di trovare quel coraggio di andare sempre avanti in qualsiasi situazione come stiamo facendo anche noi. Esprimono rabbia, nostalgia, eccitazione, tristezza, ottimismo, coraggio. La musica può avere potenti effetti sulle nostre emozioni e possiamo usare la luce della rabbia in modo positivo, per esplorare luoghi che di solito non possiamo vedere. 

06 – Quanto possono rappresentare la crisi ed il disagio che stiamo oramai vivendo in questi ultimi anni, tra pandemia, guerra e crisi energetica e sociale? 
Musica e resilienza. "Il mondo va a rotoli, ne sento l'inquietudine" ma credo che non bisogna mai smettere di sognare il futuro. 

07 – Quale canzone credete possa meglio rappresentare l’anima di “Schema”? 
Tutte le nostre nuove canzoni rappresentano una svolta, personale e artistica; personalmente credo che "Il Tunnel dell'odio" rappresenti al meglio Dogmathica e il suo immaginario.

08 – Chi sono i Dogmathica? Quali motivazioni vi spingono a produrre questa musica? 
I Dogmathica sono: Sergio Boi (chitarrista, fondatore e song writer della band), Gianni Farci al basso, Matteo Spiga alla chitarra, Alessandro Castellano alla batteria ed io (Lucio Manca) alla voce. Suoniamo insieme perchè la musica è la nostra passione. Siamo una band e un team molto compatto: ognuno di noi si occupa di qualcosa e lo fa con impegno e determinazione. Siamo buoni amici e ce la stiamo mettendo tutta! 

09 – L’album è uscito da un po’ di tempo. Quali sono stati finora i riscontri ottenuti? 
Siamo grati di aver avuto degli ottimi feedback sul nostro nuovo album "Schema". Ci auguriamo che arrivi alle orecchie di sempre più ascoltatori! 

10 – Sul fronte live come vi siete mossi e quali saranno i vostri prossimi impegni ufficiali? 
Quest'estate abbiamo avuto l'opportunità di fare diversi concerti per suonare dal vivo il nostro "Schema", fra cui il Rock and Bol Metal Festival insieme ai Sodom ed è stato un concerto indimenticabile. Ci stiamo organizzando per riuscire a realizzare un tour in Italia il prossimo anno. 

11 – Lascio a voi l’ultima parola… 
Grazie heavymetalmaniac.it per questa intervista, e grazie a voi lettori, per noi è stato un piacere. Potete ascoltare il nostro nuovo album su tutte le piattaforme digitali e ordinare la copia del nostro nuovo disco direttamente dal sito www.dogmatica.com! Ci vediamo presto live! Lucio & Dogmathica.

Intervista a cura di John Preck

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