HELLCRASH "Inferno Crematörio" (Recensione)


Full-Length, Diyng Victims Productions
(2025)

Gli italiani Hellcrash sono proprio quello che suonerebbe Cronos qualora fosse stato circondato da musicisti più raffinati. Questo tipo di speed metal che si rifà 'tanto al thrash tedesco quanto alla NWOBHM appare come metal anni 70 con indosso abiti più moderni. Nel caso degli Hellcrash gli elementi più punk provengono dall'ondata di fine anni '70 prima che le ondate hardcore apparse successivamente filtrassero con il metal estremo. Il senso della melodia è ancora radicato nella NWOBHM con il materiale chitarristico che punta ancora alla speranza e ad una vigorosa affermazione vitalistica, vicina ad una versione più oscura del trionfalismo degli Iron Maiden e molto lontana dagli Hellhammer.

Se il tono della chitarra è punk weird inglese così come i testi che esprimono sarcasmo anti religioso perché intrisi un satanismo che è più affermazione di libertà individuale che teoria filosofico religiosa, come contraltare si cerca di compensare questo spirito con la velocità e la tecnica. Le voci provengono direttamente dai primi album dei Bathory, mentre la batteria è ancora prettamente punk di stampo settantiano (basta ascoltare il tupa tupa dell'intro "Flame of Hades"). C'è urgenza in questa musica, un tipo di urgenza che si avvicina più all'hard rock ad alto numero di ottani dei Raven (guarda caso come i Venom, altro gruppo della classe operaia di Newcastle) che all'atonalità pura e all'assenza di armonia del dark thrash dei primi Sodom pur conservando l'atmosfera horrorifica.

L'aspetto più interessante è che ciò consente agli Hellcrash di sganciare questo tipo di musica sia dal pizza thrash contemporaneo e dalle banalità che ne conseguono senza perdere nulla in fatto di spensieratezza e divertimento da fornire all'ascoltatore, rifuggendo anche dalla riproposizione di un black 'n roll fatto con materiali superflui del black metal della seconda ondata grazie al cromatismo e al colore degli assoli basati su improvvisazioni blues ma bilanciati dalla rinuncia a qualsiasi struttura strofa ritornello lasciando scorrere la musica unicamente dalla frenesia dei riff di chitarra, qualcosa di distante sia da un approccio rock codificato che da un approccio punk. 

Da questo punto di vista "Inferno Crematörio" conferma gli Hellcrash come realtà interessante all'interno dell'area speed thrash e del panorama metal italiano con un lavoro meritevole di successivi ascolti.

Recensione a cura di Gabriel Althos Aldo
Voto: 72/100

Tracklist:
1. Flames of Hades
2. Inferno Crematörio
3. Black Fire Demon
4. Purgatory Raiders
5. Sword of Baphomet
6. Rapid Possession
7. Oathbreaker
8. Mark of the Beast
9. Templar's Curse 

Line-up:
F.T. Skullcrusher - Bass
L.C. Hellraiser - Vocals, Guitars
A.R. Evilbringer - Drums

Nessun commento