Intervista: FEARYTALES


I Fearytales hanno realizzato un terzo album che mescola vari stili, su una base indubbiamente descrivibile come extreme metal. Hanno un'anima dark spiccata, ma anche un apropensione alla melodia che assume connotati ancora più spiccato grazie al cantato di Marco Chiariglione. A voi le sue parole e buona lettura!
PS: il loro ultimo album, intitolato "神风=Vento Divino" è stato da noi recensito a questo link.

01. Ciao e benvenuti su Heavymetalmaniac.it. Partiamo parlando in generale di "神风=Vento Divino" e della sua genesi.
Ciao a tutti e grazie mille a Heavymetalmaniac.it per la considerazione e lo spazio dedicatoci su Heavy Metal Maniac, e anche per l'ottima recensione (hot album!) Sono spazi preziosissimi di promozione per noi. Circa la genesi di “神風=Vento Divino” posso dire che sono iniziate intorno al 2022 la scrittura, l’arrangiamento e la selezione delle canzoni poi confluite nell’album, che quindi è stato registrato nell’estate 2023. Dopodiché, ad album completato, la ricerca di una Etichetta interessata alla pubblicazione è durata oltre un anno. È stato percorso decisamente annoso e complicato. Eravamo infatti considerati troppo estremi dalle Etichette di metal classico e troppo melodici da quelle che trattano metal estremo. Oppure le Etichette non erano interessate perché secondo loro la nostra musica presentava troppe commistioni stilistiche (vale a dire non era inquadrabile in un preciso genere/sottogenere), oppure per il fatto che proponessimo testi anche in lingua italiana. Oppure semplicemente gli interlocutori delle Label contattate non erano interessati o neppure ascoltavano l’album ovvero semplicemente non ci degnavano di un riscontro. Anche per questo ci teniamo a ringraziare Maurizio Chiarello della leggendaria Underground Symphony per aver compreso la nostra proposta musicale (che a dire il vero un poco esorbita dai canoni propri della US…) e per aver creduto in noi. Dunque “神風=Vento Divino”, già registrato presso il Fusix studio di Andrea Fusini, è uscito per la Underground Symphony (che negli anni ha pubblicato e promosso artisti e band quali Sabaton, Labyrinth, Skylark, Fabio Lione, Olaf Thorsen…). L’artwork è opera di Annette Fletcher; il videoclip professionale ufficiale del singolo ‘LightBlind’ di Edoardo Giuliani – Kunai (cfr. https://youtu.be/yk-saxN_7wk?si=-ok5N-FVxkOPuxk0); autoprodotti sono invece i lyric video ufficiali di tutti i restanti brani dell'album (cfr. https://youtube.com/playlist?list=PLHGS9-uIu2Sm0D-j9zqgaCZet_j3FksWF&si=bvXql7rEPH4fKwhY). “神風=Vento Divino” contiene otto brani (più intro e outro) in puro e autentico stile FearyTales, caratterizzati dalla commistione organica di stili musicali (fino alla musica estrema), dall'utilizzo dei cantati clean e growl, dall'impiego di diverse lingue nei testi. Con “神風=Vento Divino” credo siamo riusciti a raggiungere un livello qualitativo davvero significativo. Si tratta infatti un album straordinariamente buono, compatto, intenso, coeso, interconnesso, omogeneo e organico, dall’inizio alla fine, attraverso tutte le sue tracce, sfaccettature e atmosfere. Inoltre è profondamente autentico e viscerale. L’album si può considerare anche un poco coraggioso nel contesto del mercato musicale odierno, già troppo spesso stereotipato e suddiviso strumentalmente e rigidamente in generi e sottogeneri. “神風=Vento Divino” raccoglie infatti al suo interno delle canzoni autentiche e viscerali che non intendono essere derivative, cercando di mantenere coerentemente le caratteristiche proprie e distintive della band, vale a dire: la commistione di stili sia musicali sia vocali e di lingue utilizzate nei testi, il senso profondo e radicato della melodia anche nelle parti più estreme, l’attenzione e la cura dedicata ai testi e le tematiche drammatiche e tragiche che vi si affrontano.

02. Siete in giro da molti anni e quindi potremmo anche parlare di realtà non proprio nuova del metal italiano. Come avete visto cambiare la nostra scena metal in questi anni?
No effettivamente non siamo più "di primo pelo": c’eravamo già quando sulla terra si aggiravano i dinosauri…Scherzi a parte, cosa dire di non troppo disfattista o tragico a riguardo? La scena metal temo non sia mai davvero riuscita a emergere significativamente in Italia, se non per rare e isolate eccezioni – che tuttavia confermano la regola – per le quali peraltro il successo è stato raggiunto (prima) all’estero… I motivi e le cause sono radicati, molteplici e complessi. Il problema oggi non credo sia tanto la qualità, basti pensare all’ultimo ottimo album degli Fleshgod Apocalypse “Opera” ad esempio (mentre storicamente non si può effettivamente negare qualche eccesso derivativo nel metal italico). Piuttosto quali elementi, problematiche e vulnus a sfavore indicherei, a mio modesto avviso, da una parte la tradizione musicale della canzone italiana dominante (con l’‘aggravante’ recente delle mode ‘trappeggianti’); d’altra parte l’esterofilia imperante in tanta parte del pubblico metal italico; d’altra parte ancora un mercato musicale rigido, settoriale, prezzolato e ormai disgregato, degenerato e allo sbando. Purtroppo anche l’assenza di una vera e propria scena metal coesa in Italia non credo aiuti in un simile contesto. Dunque le band nostrane rimangono spesso isolate fra di loro, senza perlopiù saper creare una rete di supporto reciproco. Peraltro la situazione, a mio modo di vedere, credo sia peggiorata significativamente con l’‘apocalisse’- Covid, anche per piccole band come la nostra, che ormai faticano terribilmente a trovare ingaggi nei locali, se non aggregandosi – pagando – a qualche agenzia di booking (ritrovandosi poi magari a raccogliere miseramente le briciole degli utili…).

03. Quali sono le band che vi influenzano e hanno avuto un peso per il vostro sound?
In realtà, come accennato sopra, cerchiamo sempre di essere il meno derivativi possibile, ma al contempo adoperiamo organicamente tutti i colori e le cifre stilistiche che la musica che amiamo ci offre senza limitazioni o vincoli se non la riuscita delle canzoni stesse. A riguardo cito spesso una recensione (della webzine Italia di Metallo) che di noi diceva che cercavamo di dare “un nuovo senso all’heavy metal” negli anni Duemila, e perlopiù ci riuscivamo, lastricandoci “la strada con i mattoni ottenuti smontando le vecchie architetture”. Ad ogni modo certamente non poche sono le band che ci hanno influenzato e ispirato, per vari e differenti aspetti, e ancora lo fanno. Menzionerei perlomeno: Coroner, Marillion, Iron Maiden, Black Sabbath, Holy Terror, Fates Warning, Savatage, Dream Theater, Bruce Dickinson, Genesis, Tre Allegri Ragazzi Morti, Metallica, Cradle of Filth, Borknagar, Vintersorg, Sepultura, Sieges Even, Helloween, Gamma Ray, Aborted, Candlemass, Sabbat, Skyclad, Misfits, Grip. Inc, Faith No More, Suspyre, Mercyful Fate, Dio, Dark Tranquillity, Theatre of Tragedy, Dave Matthews Band, Ivano Fossati, Conception, Kamelot, Mike Patton, Mondo Cane, Negazione, Beyond Twilight, Slayer, Anthrax, Megadeth, Ozzy, Raw Power, Draconian, Pain of Salvation, Napalm Death, Heir Apparent, Armored Saint, Paradise Lost, Opeth, Seventh Wonder, Saxon, Kiss, Rush, AC/DC, Twisted Sister, Dimmu Borgir, Fish, etc.

04. Parliamo un po' di come nasce solitamente un vostro brano e in generale del processo compositivo e di registrazione.
Da un punto di vista pratico il processo compositivo è essenzialmente duplice: o si parte dalle linee vocali o dai riff. Quindi da una idea o più idee si prova poi a sviluppare la struttura della canzone integrandola organicamente degli elementi ritmici e melodici. Come anticipato cerchiamo di utilizzare tutti i colori che la musica che amiamo ci offre non ponendoci limiti stilistici di sorta purché ogni elemento (non sia strumentale ma) sia funzionale alla canzone. Lo stesso vale per il cantato sia in clean sia in growl/grim, alla bisogna. Ma pure poi per la lingua del testo: Le buone idee non sono poi così frequenti, e certamente sono preziose, quando vengono vengono, discriminarne la lingua sarebbe secondo me poco davvero poco costruttivo… Personalmente ritengo che il cantato in italiano nell’ambito della musica heavy sia decisamente sottovalutato (per una certa anglofilia che ancora imperversa, soprattutto nel nostro paese). Limitarsi in tal senso sarebbe un po’ un peccato a mio modesto parere, e rischierebbe di sottrarre le enormi potenzialità che la lingua italiana può offrire, con tutta la sua immensa tradizione culturale e letteraria. D’altra parte la registrazione professionale di tutti i nostri album è da sempre affidata alle capaci mani di Andrea Fusini presso il Fusix studio. L’intero processo di registrazione, mixaggio e masterizzazione fa capo a lui. Noi della band provvediamo a preparare precedentemente delle guide demo dei brani suddivise per ogni strumento (la cosiddetta ‘pre-produzione’). Siamo molto orgogliosi dei nostri due precedenti album, sia dell’EP “FearyTales” (2019) sia del full-lenght “MMXXII” (2022), che contengono delle canzoni straordinariamente valide (fra cui dei classici quali “Culto della Morte”, “Supernova”, “La Bestia del Cuore”…) e hanno entrambi decisamente un ottimo sound. Questa volta tuttavia con “神風=Vento Divino” credo siamo riusciti a raggiungere un altro livello, sia a livello di sound, sia di canzoni e di testi. Andrea con il suo lavoro su “神風=Vento Divino” ha davvero superato se stesso, raggiungendo un equilibrio, un bilanciamento e un ‘calore’ del sound perfetto per la nostra proposta musicale.


05. Cosa pensate di offrire di diverso e/o particolare in ambito metal?
Non pensiamo certo di aver scoperto l’acqua calda, intendiamoci eh? Tuttavia credo la nostra proposta musicale possa offrire visceralità, autenticità, sincerità e passione (già esemplarmente espresse in “神風=Vento Divino”). E forse anche un poco di coraggio: per il fatto che cerchiamo di essere il meno derivativi possibile e tentiamo sfuggire ai rigidi inquadramenti in generi e sottogeneri, troppo spesso imposti più o meno direttamente dal mercato. Inoltre cerchiamo, come nella musica, anche nei testi di evitare i cliché del genere. I nostri testi sono scritti pressoché per metà in inglese e per metà in italiano (scontrandoci, perlomeno in parte, con l’anglofilia che spesso affligge il pubblico metal italico) e sono davvero molto personali, autentici, viscerali e curati, sia a livello formale sia di contenuti. Sono soprattutto onesti, e talvolta anche radicati nella illustre tradizione letteraria del nostro “bel paese là dove ’l sì suona”. Soprattutto però credo siano le buone canzoni nel loro insieme (e le buone idee), magari anche un poco memorabili, a distinguerci e fare la differenza. Del resto di cosa stiamo parlando se non di canzoni? Aldilà dei generi – che possono funzionare a livello di marketing un po’ come i tagli di carne dal macellaio – contano quelle: da una parte le canzoni buone, sincere, valide, originali, significative, oneste, mentre dall’altra parte ci sono canzoni più o meno brutte, derivative, scopiazzate, scritte a tavolino… Noi speriamo, col nostro piccolo contributo, di stare dalla parte delle prime, seppur con tutti i nostri umanissimi limiti. Tutto questo insieme rende secondo noi la nostra proposta musicale e questo nuovo album degni di attenzione e considerazione, o perlomeno meritevoli di essere ascoltati.

06. Avete in programma un tour di supporto a "神风=Vento Divino"?
Purtroppo niente grandi concerti o tour per i FearyTales, dal momento che non abbiamo un’agenzia o un management e – almeno fino ad ora – non siamo stati esattamente intenzionati a ‘pagare per suonare’. Vale a dire che, in quanto cinquantenni e ultracinquantenni testoni e testardi e un po’ brontoloni, non ci siamo – ancora almeno – riusciti a uniformare all’attuale modello diffuso di ‘dovere pagare’ (un’agenzia o simili) per poter suonare in giro, il che vale ormai per una grande parte dei locali e degli eventi (lasciando spesso solo le briciole agli artisti…). Non è da escludersi prima o poi dovremo adeguarci anche noi; questo tuttavia non impedisce di riconoscere alcuni limiti – più o meno evidenti – di un simile sistema… Se non altro perlomeno il fatto che, di nuovo, più del talento e l’originalità forse troppo spesso per ottenere una qualche visibilità sembrano prevalere gli investimenti economici (di chi se li può permettere). A fronte di un simile contesto la band si è dunque spesso limitata a esibizioni in locali magari meno prestigiosi ma ancora legati a una mentalità forse più genuina e integra (sul modello del CBGB, per intenderci). Va detto tuttavia che i concerti dei FearyTales solitamente non lasciano indifferenti: di sicuro noi non ci risparmiamo, mai, chi ci conosce lo sa... A riguardo una serie di video bootleg live si possono trovare sulla pagina dedicata del nostro Sito: https://www.fearytales-band.com/video . Per la cronaca segnaliamo altresì che per presentare, promuovere e supportare il nuovo album lo scorso 18 aprile abbiamo partecipato (con i Dust) all’evento "FROM TURIN WITH HATE" presso Capolinea (ex Taurus) di Ciriè (Torino). In precedenza abbiamo fatto delle date in locali storici di Torino come il Manhattan (28-02-2025 e 07-12-2024) e la Dracma Records (30-11-2024); quest’ultima in particolare ha ospitato la presentazione di “神風=Vento Divino” e contestualmente lo showcase dei FearyTales. Attualmente purtroppo nulla in programma, anche a seguito dell’assordante silenzio di alcuni gestori di locali torinesi, forse un poco smemorati…Sulla pagina dedicata del Sito si possono trovare ad ogni modo elencati tutti i nostri concerti, con relative locandine: https://www.fearytales-band.com/fearydates.

07. Cosa pensate della fruizione della musica di oggi? Siete a favore della digitalizzazione o pensate che abbia in qualche modo danneggiato la musica, e soprattutto le piccole band?
Mah, cosa dire? Certamente la digitalizzazione nell’ambito della musica (e della relativa fruizione) di per se non sarebbe neppure necessariamente un male, ma piuttosto una ‘risorsa’ o uno strumento. Un po’ come un coltello, che di per sé non è che sia ‘buono’ o ‘cattivo’: dipende dall’uso che se ne fa. Detto questo certamente gli attuali mercato musicale e le piattaforme di streaming rappresentano piuttosto esemplarmente una delle peggiori opzioni possibili dell’utilizzo del digitale applicato alla musica, per diversi aspetti peraltro. Direi perlomeno sia a livello qualitativo nell’ambito della fruizione sia nell’ambito della (ridicola) remunerazione destinata agli artisti da parte delle piattaforme di streaming. Da una parte infatti ascoltare un disco in streaming su un dispositivo elettronico non è qualitativamente paragonabile ad un ascolto da un CD (o un vinile) su un impianto stereo dignitoso; e il livello qualitativo di fruizione è naturalmente e ovviamente piuttosto determinante nell’ambito musicale … D’altra parte le briciole che agli artisti vengono corrisposte da parte delle piattaforme di streaming palesano da disastrosa disgregazione e degenerazione del mercato musicale che, intendiamoci, non è mai stato particolarmente generoso e lungimirante, tuttavia ormai la situazione è diventata paradossale e pressoché deregolamentata. E alla fine a pagare, oltreché sulla propria pelle band e artisti, sono comunque sempre i fruitori della musica, vale dire i fan, che si ritrovano a dover pagare cifre esorbitanti per il merchandise e per i biglietti dei concerti (già funestati dal bagarinaggio telematico incontrollato e per anni istituzionalmente indisturbato). Pare un sistema che evidentemente danneggia un po’ tutti, certamente a livello qualitativo di fruizione, mentre a livello economico sistemico ci guadagneranno ancora i ‘giganti’, vale a dire gli artisti e le band che totalizzano milioni di streaming e riescono comunque a capitalizzare, insieme – ovviamente – alle piattaforme di streaming che fanno ‘pigliatutto’…Ciò ovviamente non vale per i FearyTales, che dallo streaming non hanno mai guadagnato una fava, i cui concerti sono perlopiù gratuiti e che vendono i loro album a prezzi stracciati. Non per niente amiamo definirci i ‘piccoli fiammiferai dell’heavy metal’…

08. So che nel tempo avete affrontato dei cambi di line-up. Vogliamo parlare dei più recenti?
Siccome la band esiste praticamente da tempo immemore (cioè da quando c’erano ancora i dinosauri…) degli avvicendamenti rispetto agli inizi sono stati inevitabili e io effettivamente sono l’unico ‘sopravvissuto’. Una lista dei passati elementi si può trovare in coda alla pagina ‘Bio’ del nostro Sito; cfr. https://www.fearytales-band.com/fearybio
In realtà la line-up attuale è stabile e compare immutata su entrambi i nostri full-lenght album. Gli ormai consolidati ingressi di Paolo (Tabacchetti) e Marco (Vico) nella band, rispettivamente a chitarra e basso, hanno certamente aiutato la nostra crescita, anche da un punto di vista tecnico. Non servirà aggiungere poi molto circa il drumming variegato e dirompente di Kosta (Costantino Perin), cuore pulsante della band, presente sin dal primo EP.
Dunque ecco a voi i ‘favolosi FearyTellers’!:
Costantino Perin – Drums;
Paolo Tabacchetti – Guitars;
Marco 'Vico' Vicenza – Bass;
Marco Chiariglione – Vocals.

09. Quali sono i vostri piani più immediati? Insomma, dove vorreste che arrivassero i FearyTales?
Vorremmo che le nostre canzoni arrivassero all’orecchio di quanti più amanti della musica possibile. Perché abbiamo una voce, che meriterebbe di essere ascoltata (non siamo una eco altrui). Personalmente aggiungo, con la mia consueta mestizia, che soprattutto vorrei che i FearyTales andassero avanti a scrivere canzoni, registrare album e fare buona musica, nonostante le scarse prospettive, il mercato musicale deteriorato e il pubblico fattosi quanto mai ‘rarefatto’ ed evanescente. E (non è stato e tuttora) non è sempre facile…I progetti immediati sono perlopiù costituiti dal processo di scrittura: Abbiamo infatti recentemente cominciato a lavorare su delle nuove canzoni, ed è forse la parte che preferisco del far parte di una band come questa. Si tratta di un processo creativo piuttosto intenso ed emozionante. Ci sono anche dei compromessi da gestire, tuttavia se nella band si va tutti nella stessa direzione i risultati possono essere significativi ed sorprendenti. Quando scrivo e arrangio una (buona) nuova canzone è un po’ come se – una volta tanto nella vita – ogni pezzo del puzzle trovasse e andasse al suo posto, intanto che tutt’intorno il caos e il disordine continuano a imperversare... La trovo una cosa decisamente edificante e che credo valga la pena di tutti i sacrifici e le frustrazioni che talvolta tocca subire e sopportare nell’ambiente musicale deteriorato di cui si è detto. È un po’ come se dal nulla si riuscisse – quasi miracolosamente – a sortire qualcosa di vero e autentico. E non posso che esserne orgoglioso, così come di tutte le canzoni che ho/abbiamo scritto con e per i FearyTales.

10. Abbiamo finito, concludete come volete l'intervista!
Grazie ancora per la considerazione e il prezioso spazio dedicatoci su Heavymetalmaniac.it! Metallare e metallari in linea ascoltate “神風=Vento Divino”, che è un gran bell’album e autentico: potrebbe sorprendevi!… E non comprate i dischi nuovi di Metallica e Ghost, che loro sono già pieni di soldi!... Sostenete i FearyTales piuttosto, che sono ‘piccoli fiammiferai dell’heavy metal”… Qui il link allo Store della Underground Symphony per chi volesse acquistare l’elegante digipak di “神風=Vento Divino”: https://usstore.it/home/1763-fearytales-vento-divino-cd-digipack-8032790491920.html
Qui il linktree alle varie piattaforme digitali di Streaming etc.: https://songwhip.com/fearytales/vento-divino;

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Marco e FearyTales
R’n’r!

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