BARO PROG "Prog-Jet – IV:Aionverse” (Recensione)


Full-length, Andromeda Relix / Maracash Records
(2025)

Questo nuovo “Aionverse” giunge a quattro anni di distanza dal precedente “Utopie” (qui la recensione) e non porta sostanziali novità nel sound. E non potrebbe essere diversamente. Il progetto Baro Prog è incentrato appunto sulla musica progressiva, facendo proprie le caratteristiche di un suono che viene da lontano e arriva fino ai giorni nostri. Restano evidenti le influenze degli Yes sia nell’approccio vocale, ma anche nel maneggiare la materia delle orchestrazioni, ma ciò non è un male, perché viene fatto con cognizione e maturità, avendolo come punto di riferimento e non come elemento di plagio. 

Baro si è circondato anche questa volta di validi musicisti per dare forma e sostanza alle sue idee progressive. Il suo basso è sempre in evidenza, insieme al lavoro importante delle tastiere, ma ciò non mette in secondo piano l’ottimo lavoro della batteria, così come della chitarra, non sempre presente, ma quando è dentro ai brani sa prendersi i suoi spazi per dare maggiore sostanza ai momenti più duri. Ma non è solo agli settanta e ottanta che bisogna vedere per dare forma alle influenze e per circoscrivere quanto proposto. Qui troverete la musica corale di Roine Stolt e dei suoi The Flower King come è possibile percepire già dalla iniziale “Creator’s Farewell”, mentre in “Flow Of Life” si respira l’aria sognante e il tempo sospeso di una band come gli Enchant. Ecco, se si può parlare di influenze moderne, queste due band sono sicuramente accostabili al suono proposto dai Baro. 

“Aionverse” si muove su lunghe canzoni in cui la melodia vocale è centrale nel definire un percorso fluido, supportato da una base ritmica costante e percussiva, su cui tastiere e chitarre si innestano dando forma e colore alle tante variabili che si sviluppano dentro un minutaggio alto, senza mai cadere in parti stucchevoli o forzate, ma creando un sound progressivo dai tratti sognanti, come un viaggio in una dimensione parallela (“Biz-R World”). Siamo di fronte a una musica in cui la progressione musicale è caratterizzata da sezioni più delicate frapposte a sezioni in cui gli strumenti prendono il sopravvento creando partiture complesse per dare sfogo a immagini intricate e labirintiche (“Mom And D(e)ad”). 

Al finale è lasciato il brano diviso in due parti “Crossing Pathways”, un lungo viaggio tra atmosfere diverse, in pura progressione strumentale, con parti vocali molto interessanti. Il progetto Baro è un puro distillato di musica progressiva che tiene alta la tradizione italiana del genere. “Aionverse” è un nuovo tassello di un musicista che ha tanto da offrire al genere.

Recensione a cura di John Preck
Voto: 80/100

Tracklist:

1. Creator's Farewell 
2. Flow of Life
3. Biz-R World 
4. Crossing Pathways Part. A 
5. Mom and D(e)ad 
6. Crossing Pathways Part. B, C 
7. Crossing Pathways Part. D, E, F, G
8. Crossing Pathways Part. H 

Line-up:
Alberto "Baro" Molesini – voce e seconde voci, basso, chitarra, tastiera
Gigi Murari – batteria e percussioni
Elena Cipriani – seconde voci
Paolo Zanella – pianoforte
Nicola Rotta, Baxnug, Massimo Basaglia – chitarra elettrica
Jack Molesini – jambé
Gabriel Bellorti – violino

Ospiti:
Iacopo Meille – voce
Heather Findlay – voce
Andrea Vilardo – voce
Andrea Damato – cove
Titta Donato – voce
Meghi Moschino – voce

Web:

1 commento:

  1. Qui Baro, leggere questo stamattina è stato un piacere. Grazie a Heavy Metal Maniac per lo spazio dato a un lavoro come questo, non vicinissimo all'heavy metal, e a John Preck per l'approfondita disamina.

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